Si disperava ormai di rivederli all’opera, dopo tanto tempo dal precedente album, ed ecco che a sorpresa riceviamo Echoes on (Interbang rec.), nuovo lavoro discografico dei Sepiatone, progetto musicale di Marta Collica (tastierista e vocalist della John Parish Band, fondatrice del collettivo internazionale Songs With Other Strangers) e Hugo Race (membro dei primi Bad Seeds, poi in giro anche con True Spirit, Dirtmusic e Fatalists). Intense, avvolgenti, fuori dal tempo, le nuove canzoni hanno richiesto il loro tempo per concretizzarsi pur essendo espressione di artisti abituati a forme immediate, che non lascino sfuggire l’emozione.
Nell’attesa di una tournée annunciata per la prossima primavera approfittiamo per porre alcune domande su questo lavoro discografico a Marta.
Echoes On è un disco atteso da tanto tempo, già cinque anni fa se ne vociferava in internet, se ne conosceva persino il titolo. Come mai è stato necessario tanto tempo per pubblicarlo?
Da una parte per una serie di circostanze impreviste legate ai nostri impegni con altri progetti, e dall’altra per coordinare la prevista uscita italiana con la promozione e distribuzione in altri territori d’ Europa.
Questo disco è un’ideale prosecuzione anche tematicamente dei due lavori precedenti dei Sepiatone: In Sepiatone del 2002 e Darksummer del 2005, una sorta di trilogia; sicuramente c’è un forte legame sia espressivo che nei contenuti tra i tre capitoli, ma ovviamente come musicisti e come persone nel frattempo siete cambiati, cresciuti… come vivete questo aspetto?
Echoes On e’ un disco che ci ha consentito di fare evolvere il songwriting e il suono caratteristico che accomuna la nostra collaborazione, e sicuramente certi punti di forza del progetto si sono consolidati grazie anche alle esperienze che abbiamo individualmente vissuto in altri ambiti musicali.
Quanto siete affezionati al progetto Sepiatone, rispetto alle tante altre cose che portate avanti separatamente tu ed Hugo Race?
Siamo legati a Sepiatone, perche’ e’ il risultato di songwriting e composizioni realizzati da entrambi, e perché’ ancora questa vena compositiva comune ha dimostrato di non essere legata solo ad un episodio isolato, o a un unico disco.
I Sepiatone poggiano su un asse ideale che unisce Europa ed Australia, perché sono un progetto capeggiato da te Marta, e da Hugo Race, con il coinvolgimento di vari altri musicisti: prima di tutto Giorgia Poli, Davide Mahony e Giovanni Ferrario; come lavorate, esattamente? Componete separatamente, poi completate ed incidete i brani insieme?
Il lavoro di scrittura si può’ svolgere in maniera diversa, a volte sono io a scrivere una canzone completa di testo e musica, a volte un’idea di testo o un intero pezzo strumentale, e stessa cosa a volte fa Hugo.
Quanta parte del lavoro viene svolta a distanza?
Spesso scambiamo materiale da completare, e idee e commenti viaggiano rapidamente quando siamo in fase compositiva anche a distanza, via mail e server internet. Quando ci ritroviamo fisicamente nello stesso spazio per lavorare, spesso non perdiamo occasione per scrivere nuovi pezzi insieme, magari suonando anche con gli altri collaboratori, improvvisando dal vivo e prendendo nota registrandoci.
Mi pare che canzoni in cui tu ed Hugo Race cantate insieme come ‘Young Desire’ e ‘Morning After’ sintetizzino molti aspetti dei Sepiatone, e alcuni dualismi: nostalgia e speranza, maschile e femminile, tradizione e modernità. Rispetto anche al processo creativo di cui ti chiedevo prima: l’intesa tra voi musicisti è sempre immediata, rispetto alle soluzioni da adottare?
Si, lavorando insieme non abbiamo mai dovuto soffermarci troppo a lungo sullo stesso pezzo, lasciando spazio all’emozione di un particolare momento e catturandola in fase di registrazione, e probabilmente l’immediatezza e’ una delle caratteristiche della nostra collaborazione.
La raccolta di spunti o idee e la scrittura individuale e’ quella che richiede più’ tempo e riflessione, ma trovandoci davanti a un’idea di canzone, entrambi lavoriamo in maniera istintiva e ci ritroviamo velocemente l’una nelle scelte dell’altro.
Come stà andando la promozione di queste nuove canzoni? Abbiamo visto il bel videoclip di ‘Shallow Tears’, realizzato da Jean De Oliveira insieme a Corrado L. Vasquez: dove è stato girato? In Sicilia, per caso? Portate in tournèe Echoes On?
Stiamo programmando un tour primaverile e ci sarà’ un nuovo video per il pezzo ‘Conflicted’, sempre a cura di Jean De Oliveira. Shallow Tears è stato girato in Sicilia, ma in due zone differenti, costa sud per lo shooting di Hugo e costa nord per il mio, e in due momenti differenti dell’estate, lui a fine Giugno credo e io ad Agosto, non potendoci trovare contemporaneamente lì. Questo video se ci penso e’ un po’ come le nostre canzoni, abbiamo eseguito azioni a distanza, avendo in mente e fidandoci di quello che avrebbe fatto l’altro.
‘Air Berlin’ immagino sia una tua composizione al pianoforte; cosa vuoi espreimervi esattamente di Berlino, città in cui mi risulta almeno saltuariamente risiedi?
Erano giorni che suonavo questo pezzo al piano, avevo iniziato a scriverlo in questa casa semivuota dove ancora abito, a Berlino. Pensavo a Berlino come già la mia città e come al posto in cui mi sono sentita, occasionalmente, meglio al Mondo, alleggerita da ansie inutili, provando la sensazione inebriante di libertà dentro e spazio fuori e intorno. Lo stesso giorno che Hugo mi ha raggiunto per lavorare ad altri pezzi di Sepiatone in cinque minuti di pausa, ho acceso il quattro piste per registrarlo con la sensazione che era arrivato il momento di farlo.
Da sempre i Sepiatone sfiorano tanti generi musicali come blues, psichedelia, folk, trip-hop, jazz, ambient, dream pop persino jazz latino e samba nel nuovo brano strumentale intitolato ‘La Fuga’, eppure la caratteristica del progetto nel vostro caso, aldilà del vostro percorso di musicisti, sembra non essere il genere musicale ma piuttosto l’approccio, come a voler dare alla musica la forma delle emozioni. Ti ci ritrovi in questo?
Si, come mi e’ già’ capitato di dire, Echoes on ma anche tutto il repertorio di Sepiatone e’ fatto di memorie acustiche vere e proprie, rielaborate da due musicisti cresciuti negli anni 60. Le Orchestre 6os, sigle televisive, colonne sonore, c’era un panorama musicale variegato e per certi versi sperimentale anche nei suoi aspetti più’ popolari, tutto intorno. La nostra musica porta con se questa carica nostalgica ed emozionale legata a qualcosa che ha influenzato non solo i nostri gusti musicali ma anche la nostra vita.
Alcuni brani dei Sepiatone meriterebbero di sonorizzare filmati per sublimarsi del tutto, secondo me; ‘Cold & Blue’ è un brano suggestivo e spiritato, cosa ci puoi dire, per presentarcelo?
La canzone e’ ambientata sulla strada, parla di un taxi che attraversa una città’ vuota ai confini del deserto, prima dell’alba, con l’inquietudine di trovarsi in uno spazio sconosciuto, forse infestato.
Le immagini cinematografiche guidano mai, in qualche misura, la vostra scrittura, sia dei testi che delle musiche?
Si, a me personalmente piace più leggere libri che guardare film, ma caso vuole che la scrittura che più’ mi piace e’ quella che riesce ad evocare immagini precise, ricreando luce, ombra spazi e atmosfere. Queste immagini laterali, descritte dalla scrittura nella storia che sto leggendo, a volte mi catturano così profondamente che evocano ulteriori immagini che a mia volta trasformo in scrittura per i pezzi.
Altre volte può’ essere un frammento, qualsiasi, di qualcosa che vedo in televisione, uno sguardo in metropolitana, una parola urlata ad alta voce per strada, a volte si, la scena di un film o il suo mood. Il processo creativo e’ sempre misterioso, ma sono cosciente che quello che alla fine ho in testa il momento prima di cantare o suonare è un’immagine, suscitata da qualcosa.
Vuoi dirci qualcosa sulla tua recente collaborazione con Atlas Crocodile, Gaspard La Nuit e John Parish? ‘Fairy Tails’ (http://vimeo.com/35263983) mostra che ancora una volta hai trovato musicisti stilisticamente affini con cui suonare…
“Playing Carver” e’ un po’ un esempio di quello di cui abbiamo parlato prima, è la band che nasce dalla mia collaborazione con dei musicisti francesi, americani e John Parish, con i quali dopo una residency a Parigi abbiamo avviato una serie di registrazioni e spettacoli ispirati all’universo dello scrittore Raymond Carver, il quale aveva un talento straordinario nel dipingere le atmosfere oscure e alienate dell’isolata provincia americana. E con John Parish da diversi mesi portiamo in Europa in giro il concerto “Screenplay”, dove eseguiamo le colonne sonore che lui ha realizzato per la cinematografia internazionale indipendente negli ultimi dieci anni.
Marta, vorrei chiederti di fare un bilancio sintetico della tua scelta artistica di giramondo, e di artista indipendente. In Italia non sei molto conosciuta, malgrado da tanto tempo suoni in progetti di primo piano. Ti senti realizzata come musicista?
Le mie collaborazioni anche se richiedono flessibilità e continui spostamenti, sono interessanti e mai banali anche quando si muovono in ambito pop/rock. Questo costituisce per me un motivo serio per continuare a fare quello che faccio, perché sono un’artista curiosa e mi stancherei a far musica che non soddisfa questo aspetto del mio carattere. Non credo che la poca notorietà abbia influito negativamente su una cosa fondamentale: i progetti in cui sono coinvolta si evolvono, e richiedono quindi tempo e crescente applicazione da parte mia, aiutandomi in questo modo a prendere coscienza e rafforzare le mie qualità di musicista. Questo al momento è sufficiente a darmi spinta per continuare a cercare situazioni affini al mio modo di fare musica, e probabilmente a farmi cercare per quello che so fare.
Ci sono progetti musicali nel cassetto che sogni di attuare?
Ho la sensazione di non aver lasciato nessun sogno nel cassetto per il momento, il 2014 e’ già partito come un fiume in piena con Sepiatone, Playing Carver in fase di produzione, John Parish tour la prossima primavera, un disco solista in preparazione e le registrazioni imminenti con i Dounia, una band sperimentale di musica mediterranea con base in Sicilia. Adesso la sfida è quella di navigare al meglio tra i diversi progetti, e seguire tutto con concentrazione e impegno.
https://www.facebook.com/pages/Sepiatone/111463608931607
http://www.hugoracemusic.com/
http://www.interbangrecords.com/portfolio/sepiatone-echoes-on/
autore: Fausto Turi