Gli Ottoohm alternano brani leggeri con venature reggae a brani reggae con venature di musica leggera. Ascrivendosi di diritto in quel tipo di leggero italiano che non è da confondersi con le mielose canzoncine dei più “autorevoli” esponenti italiani del genere. Sono, piuttosto, più che evidenti i rimandi anche vocali ai Tiromancino. La voce di Andrea “Bove” Leuzzi ricorda infatti, molto da vicino quella di Zampaglione (si ascolti “Domani” la canzone che apre l’album). L’ultimo lavoro del gruppo si intitola “Naif” ed è edito dalle Edizioni Radiofandango. Un buon lavoro, che si fa ascoltare piacevolmente quando mantengono ritmi pop, un po’ meno quando virano verso l’hip hop (Fast/promesse per la massa). “E vinceremo le vigliaccherie di un mondo che ci vuole sempre uguale” (Domani), “spendi, mostra quello che hai (…) per essere definito una persona normale” (La vita e che ci fai), “(…) che c’è di storto nel mondo della musica/incompetenti e figli di papà si avvicendano/e la situazione si fa critica/singoloni, schioppettate, ancora una boy band(…) dobbiamo fare un video che piaccia ad Mtv” (Fast). Stralci di brani che evidenziano un impegno contro i “Dido e Meneguzzi” che infestano le radio (e non ci sentiamo di dargli torto). Testi impegnati che si immergono nella piacevole fruibilità musicale; in fondo naif non vuol dire schietto, ingenuo? E poi, secondo il Treccani, i poeti naif non tendevano “a rappresentare con semplicità e candore aspetti comuni della vita quotidiana che si trasforma in una visione poetica e magica della realtà”?
Autore: Francesco Raiola