Dopo dieci anni di militanza, la formazione veneta dei Seta arriva al terzo album “Venere tascabile” con la volontà ideativa di una forza espressiva che non può rimanere nel cassetto. Gli intenti erano già chiari con i precedenti “Interferenze” e “Stupide abitudini”: usciti con un’intervallo di tre anni. Capolista delle n(u)ove canzoni è “Resta solo un nome “, la quale si presenta con un’impalcatura in bilico tra Planet Funk e Negrita e già come premessa è… promessa di ascolto qualitativo. Infatti, la conferma arriva anche con “Lui è lei (chi sei?), che basa la sua struttura su coretti strascicati in un mood vagamente stralunato e sferzate di chitarre funky, mentre in terza battuta arriva “Non posso stare senza”, la quale mette in netto rilievo l’avanguardia sonora conferita dal producer Megaheartz, (comprimario artistico di Morgan) e qui eccezionalmente sceso in prima linea per l’occasione.
Lo scopo è di “Dare un senso” all’opera, sterzando leggermente la matrice autorale anche con scelte che poggiano sulle note di placido piano, in una tappa che fa scorrere anche rivoli di percussivo smarrimento cosmico. I Seta sono fatti cosi, “Prendere o lasciare”: farciture d’elettronica modernizzata incastonata in laccature di fanta-rock che non lascia “spazio” a scelte intermedie. Magari la titletrack è (forse) l’unica stella che non brilla pienamente nel firmamento del tracciato dell’opera, poichè non si avvertono guizzi assemblativi di rilievo, però i meriti e l’estro del combo veneto sono lapalissiani e riscontrabili sùbito con la seguente “Decideremo in volo”, in cui danno sferzate di chitarre severe, in un incalzo ritmico che fa rotear teste e battere il piedino, con l’efficacia di una catchy-song. Insomma: tanta roba, che aumenta il suo “volume” con la rilettura grintosa di “Piove”, la quale si pregia dell’apporto risolutivo (con voce e chitarra) del Deus-ex-machina dei Timoria, Omar Pedrini e quindi, non resta che alzare a manetta, please! Il finale è riservato all’effluvio fluttuante di “Sotto il peso dei pensieri”, con giri di synth che pizzicano l’orecchio con approccio magnetico. “Venere tascabile” è opera che coniuga modernità ed intelletto riservando, oltre ad un pregevole kit sonoro, tematiche ed aspetti che (chissà…), non saranno colti nell’immediato ma, col tempo, sapranno catturare la giusta attenzione che meritano, poiché la forza dei Seta è di essere costanti sperimentatori, alla ricerca di un’evolutiva emozione da offrire.
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autore: Max Casali