Dopo tre anni che suonavano live insieme Murcof (Fernando Corona, messicano) e Philippe Petit hanno pubblicato questo lavoro. Un primo capitolo, che presumibilmente sarà seguito da altri. Il primo è messicano l’altro è francese e rappresentano la migliore avanguardia elettronica del panorama internazionale. Per questo lavoro hanno pensato di scomodare l’epica e i grandi miti del passato.
Il spund sperimentale, evocativo ed ambient, mette insieme la lirica, cori di tragedie greche, musica noir ed elettronica. Dunque, se siete disposti a farvi affascinare o a lasciarvi intrigare da sonorità molto fuori dal comune ve lo consiglio questo disco altrimenti è meglio che non vi addentriate ulteriormente nella lettura della recensione e se amate le sfide ascoltate voi stessi tramite il player bandcamp che trovate quì sotto..
Solo tre i brani in scaletta. Il primo è “The call of Circé”, venti minuti e mezzo nei quali i due artisti percorrono tutte l’epicità in un imprevedibile incontro di suoni suggestivi con momenti rarefatti (i primi tre minuti) ed altri dal forte valore simbolico con cori inquietanti che sembrano stiano salendo dagli inferi della psiche, provenienti direttamente dagli archetipi della mitologia greca; il tutto supportato da un tappeto sonoro fatto di tastiere non invadenti.
La sperimentazione continua con “Pegasus”, anch’essa densa di sperimentalismi minimali, quasi il preludio a “The summoning of the Kraken”, circa dodici minuti di toni noir, rarefatti, molto evocativi e densi di fantasmi.
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autore: Vittorio Lannutti