Dopo quindici anni i parigini Heliogabale restano fedeli all’indole indie. Un po’ come i nostri Uzeda, ma meno aggressivi dei sicliani, gli Heliogabale suonano compatti e senza fronzoli, sospesi tra melodie e affondi sferraglianti.
In “Blood” la matrice è quella del noise post punk, che li arena, per fortuna, ai fasti del miglior post punk degli anni ’90, per intenderci quelli dei Jesus Lizard e ovviamente degli Shellac. A proposito di Shellac i francesi nel passato hanno avuto a che fare anche con Steve Albini ed in questo lavoro degli utili strascichi sono ben presenti.
Tra i brani che colpiscono di più troviamo “Juicy fruit”, particolarmente vibrante ed ipnotica e le contraddizioni intriganti presenti in “Foolish if”, capace di essere riflessiva con le chitarre che precipitano in profondità, sostenute da un’ottima base ritmica.
Accattivanti poi risultano il post punk di “Q for qing” un pugno allo stomaco direttamente dai ’90 e “O my friends” con quel falsetto della cantante che attira come una calamita ed instilla nell’ascoltatore l’illusione necessaria di ascoltarla sempre…e sempre.
HELIOGABALE – O MY FRIENDS – 2010 – from heliogabale on Vimeo.
Autore: Vittorio Lannutti