L’incontro tra il pianista e compositore Richard Karpen e il trio del trombettista vietnamita Cuong Vu – appunto gli Indigo Mist – è un ring dove sonorità e timbriche apparentemente lontane tra loro si uniscono dentro una amalgama determinata e free che splende autonomamente; That The Days Go By And Never Come Again ne è il frutto sonico, dieci piece dedicate ai grandi Mingus, Ellington e Strayhorn e regno incontrastato di diversi mondi stilistici, dove elettronica jazz e musica contemporanea si mischiano stravolgendo il classico modo di ascoltare fino a portarlo su derive sperimentali di pregio, di pathos e profondità di ricerca.
Un disco ricco di suggestioni, atmosfere e suoni, spregiudicato nell’utilizzo delle manipolazioni effettistiche (spettacolari i patches di Karpen, appunto manipolati dai suoi allievi con l’ausilio di I-Pod e Pc portatili) e fautore di un sistema onirico generale che fa repertorio tra cuore e cervello; un piccolo masterpieces che col piglio elettronico di certi corner e una rilettura personalizzata di standard come la suprema ancia nebbiosa che vive nella traccia In A Sentimental Mood di Duke Ellington trasporta letteralmente l’ascoltatore su alti livelli, sopra quelle “lunarie” tanto care a Miles Davis.
Va detto che è anche un disco emozionalmente ineccepibile, e che solo portandolo a livelli audio alti tracce come il soliloquio pianistico di Billy, il caos intimo di Lush life o la sperimentazione mid-cosmica di The electric mist, il compito del registrato di ospitare a bordo tutte le anime convulse del jazz è pienamente riuscito nell’intento.
http://www.rarenoiserecords.com/that-the-days-go-by-and-never-come-again-cd
autore: Max Sannella