Nella suggestiva cornice del Forte Prenestino a Roma, ecco a voi gli Agnostic Front da New York city!!!!!!
Ma, dico, sono in tour per il nuovo disco?
E che, gli Agnostic hanno bisogno di un nuovo disco per fare un tour?
Ah già.
Aspetta un’attimo, ma quello è zio Vinnie!! Sissi, è lui, un tantino ingrassato ma è lui. Andiamo.
Vinnie Stigma di madre napoletana ci dispensa sorrisi e abbracci. “Vinnie comme stai?”.
“Sto bbuon!!”. Bella Vinnie! Finalmente ci rincontriamo.
Insomma si tratta del “One Voice Return Tour 2004”, prendere o lasciare. Prendere, logico.
Nell’attesa, birra per favore.
E poi gli Agnostic Front sono sul palco, preceduti dall’intro de “Il buono, il brutto e il cattivo” , lo stesso dei Ramones. Il mio cuore è in giubilo e tripudio.
Sono sotto al palco, intorno a me punks, hardcorers, skinhead e comincia il concerto. Roger Miret aggredisce palco e audience con piglio da par suo, la sua voce graffiante invita alla rivolta.
“Your mistake”, “Victim in pain” e “Crucified”. Ohmmygoddd!!! Siamo solo all’inizio, che cosa ci aspetta ancora? E allora vai, stage diving per tutti, moshing con la pala!!!
Un ragazzino mi piomba sulla testa, è ora di lanciarsi nel pit. Mi fa da soundtrack “Public assistance/Over the edge”. Minchia che botte!!!
Ho il tempo di pensare che gli AF stanno facendo solo i vecchi cavalli di battaglia, pertanto spaccando il culo alla grande!! Giunge a conferma “United Blood”, beddamatre mi lancio.
Che polverone nel cortile del Forte, cazzo quasi non respiro. Parte “Infiltrate” e giù tutti a pogare.
Grande concerto!! Il riff di “Undertow” mi coglie di sorpresa, l’assedio continua.
Mani alzate verso il palco: from the easto coast to west coast…., partecipazione corale da brivido.
E pensare che volevo godermeli in disparte, ma come si fa? Canto ogni singola strofa, gli Agnostic mi hanno introdotto all’hardcore many many years ago. Rischio il corto circuito emotivo stasera e da quello che percepisco introno a me, non sono il solo a rischiare. Stigma e Miret devono aver fatto una cifra di concerti, ma i nuovi amichetti che si sono portati appresso, tutti rigorosamente di origine italiana, fanno la loro porca figura. La mia t-shirt degli UK Subs è zuppa di sudore, ma questo concerto non deve finire ancora, arrivano “NY police state” e “Believe”, siamo in tempi più recenti. E’ stata un’impresa ardua, ma gli Agnostic hanno preso il meglio del loro repertorio mettendo a ferro e fuoco Roma in appena un’ora. Sarò un nostalgico, ma sono felice di vedere che il New York HardCore is still alive!
Resta il tempo di riprendersi un po’ e di chiacchierare con il paesano Vinnie.
Autore: Andrea Raiola