Tanti film sembrano rimandare ad altre pellicole. Tarantino re delle citazioni. e Tornatore copiò Ozu senza saperlo…
“Se si dovessero scegliere solo dei soggetti non trattati da altri, non si farebbe mai un film”. Quale regista lo ha detto? Se non volete subito la risposta, ci si può arrivare in maniera più intricata. Anzitutto, il solo sottolineare questa utopia (girare un film mai fatto) significa aver pensato intimamente di poterci riuscire. Più che megalomania, ambizione recintata dalla lucidità pratica. Nella frase si evince poi l’abitudine alla ricerca preventiva e certosina su un tema, prima di renderlo la base di un progetto. Cura per i dettagli quindi, più alta considerazione del proprio lavoro, danno come risultato una fase di pre-produzione che allarga enormemente la realizzazione del film. Uniti i punti, si ottiene il nome di Stanley Kubrick. Questa era la sua risposta, un po’ malinconica, a chi prevedeva il suo Full Metal Jacket declassato a sequel di Platoon o Apocalypse Now. Invece chi tollera più facilmente questi rimandi al passato è un regista che intreccia i propri film con quelli che ama vedere da spettatore : Quentin Tarantino. È lui a ricordarci quanto il cinema sia bastardo, un calderone in cui il regista affonda il mestolo credendo di conoscere il contenuto. Kubrick e Tarantino. Un binomio forzato se in “Inglourious Basterds” non ci fosse spazio per il finto film di propaganda nazista “Orgoglio della Nazione”, girato in verità da Eli Roth, la cui proiezione sarà fatale per i vertici del terzo Reich.
A ben vedere una sequenza sembra proprio richiamare Full Metal Jacket ( lo ha notato il kubrickiano Filippo Ulivieri, come spiega nel suo blog http://akblog.archiviokubrick.it/2010/03/citazione-di-fmj.html ). È voluta? Oltre alle citazioni spontanee, sono interessanti anche quelle casuali. È capitato infatti di rifare un film intero senza volerlo. Tornatore scoprì di aver girato un remake di “Viaggio a Tokyo” di Ozu quando presentò il suo “Stanno tutti bene” alla stampa giapponese, per sua stessa ammissione non conosceva quella pellicola.
Infine un collegamento, l’ennesimo, a Tarantino. È “Man Hunt” di Fritz Lang, datato 1941: c’è la caccia a Hitler e un diabolico nazista con la faccia di George Sanders che sembra la versione in bianco e nero del cacciatore di ebrei Hans Landa. Citazione?
Autore: Roberto Urbani