L’etichetta 42Records è oramai una scuderia di tutto rispetto. Dopo aver sfornato cantautori di qualità come Colapesce e Cosmo ma anche band di successo come iCani, adesso lancia i Testaintasca, quartetto romano che sembra avere tutte le carte in regola per sfondare. La ricetta può sembrare sempre la stessa, ovvero il classico gruppo pop-rock con testi accattivanti e melodie orecchiabili ma invece i Testaintasca sono molto di più. I testi, appunto, sono sicuramente accattivanti ma allo stesso tempo hanno un significato, non sono la classica cosa messa lì giusto perché fa rima. Al livello squisitamente melodico forse non c’è tantissima sperimentazione, nel senso che siamo su un indie-garage abbastanza standard, arricchito giusto da qualche bel riff di chitarra ma questo non è per forza un male, nel senso che le canzoni sono discretamente costruite e sicuramente molto godibili.
Il loro disco d’esordio, “Maledizione”, risulta nel complesso un lavoro niente male, che fa un po’ pensare ai Libertines (per chi si ricorda la vecchia vecchia band di Pete Doherty, con cui arrivò al successo), un po’ ai Thegiornalisti, giusto per fare un esempio più attuale e italiano.
Nella tracklist spiccano brani allegri come “La Musica” e “Collaborare” ma anche pezzi leggermente più complessi, senza per questo però perdere brio e vitalità nel sound, come “Un giovane in politica” e “Cazzi tuoi”. Di sicuro i Testaintasca hanno ancora un percorso piuttosto lungo da fare ma come già detto, i presupposti per un buon successo ci sono tutti, quindi non resta che augurare a questa band di continuare a suonare per ancora tanto tempo.
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autore: Veronica S. Valli