Così i Los Campesinos! gruppo formato da gallesi con un nome spagnolo e con tanta fama in America presentano quella che è una scommessa: il secondo album in un anno.
Sì, perché dopo Hold on Now, Youngster uscito a inizio 2008 e diventato un successo in poco tempo è da qualche mese uscito We Are Beautiful, We Are Doomed per Wichita, e le quotazioni del gruppo s’impennano.
Dopo un album d’esordio apprezzato dalla critica, ci si aspettava un seguito sulla scia del successo d’esordio e invece non è così, o meglio, non è che si siano dati alla musica da camera, ma si sono migliorati.
L’album, registrato a Seattle con John Goodmanson (Bikini Kill, Sleater-Kinney, Wu-Tang Clan), mira a essere un vero e proprio secondo album, non uno di quelle accozzaglie di scarti che servono a sfruttare il ritorno (enorme) d’immagine. We Are Beautiful, We Are Doomed è un album che migliora addirittura il primo esordio dei gallesi (e si becca anche un 8.3 da Pitchfork!).
La domanda è: si riuscirà mai a trovarlo? O è già andato esaurito? Vabbè, sul loro myspace, comunque, qualche traccia c’è ancora e sono sicuro che saprete procurarvelo.
Anche perché ne vale la pena. Un sound che era proprio quello che serviva a descrivere uno dei filoni che hanno dominato il 2008 passato. Riescono a non essere la classica indie band pur essendolo, e uniscono il meglio del 2008, dal folk che tanto l’ha fatta da padrona al pop rock psichedelico, con una chicca strumentale che nonostante le apparenze non è piazzata lì a caso. La title track è quella che rimanda al cazzeggio indie rock, mentre l’eterea e a tratti folkeggiante Heart Swells/Pacific Daylight Time li fa crescere improvvisamente, sommandosi (senza il folkeggiante) alla strumentale Between an Erupting Earth and an Exploding Sky. Ci si può perdere nei 5 minuti (il pezzo più lungo di quest’album breve e velocissimo) di You’ll Need Those Fingers for Crossing che dà sempre più senso a questo secondo album dei sette (sì i Los Campesinos! Sono 7), che riescono sin dalla prima canzone, Ways to Make It Through the Wall ad essere attualissimi e non stancare.
Insomma i Los Campesinos!, sembrerà strano, ma in questo secondo album sembrano molto cresciuti, e piuttosto che il secondo, bisognerà attenderli al varco del terzo disco, a questo punto.
Autore: Francesco Raiola