Brother & Bones sono la next big thing del panorama rock internazionale. Incontriamo il giovane gruppo della Cornovaglia che già si muove come una grande star del circuito internazionale. Oggi e domani sbarcano in Italia per due date: 29.10.15 a Milano presso l’ARCI Biko e il 30.10.15 a Torino presso lo Spazio211.
Dopo il debutto con “Omaha” i Brother & Bones hanno da poco pubblicato l’omonimo su Last Step Records, un disco che sorprende ed incuriosisce.
Conosciamoli meglio.
I media e le riviste musicali vi stanno paragonando a Pearl Jam, Foo Fighters, Mumford and Sons e altri ancora. A chi vi sentite più vicini o da quale band vi sentite più ispirati?
R: E’ sempre difficile fare paragoni. Amiamo queste band, ma ogni band e ogni artista vuole fare le sue proprie creazioni e dare vita a qualcosa di nuovo da se stesso. La gente cerca sempre una pietra di paragone da gettarti addosso, ma credo che ci sentiremo più soddisfatti quando ci saremo conquistati il nostro piccolo spazio nella musica. Persone come Josh Homme e Dave Grohl sono di ispirazione per via della gran quantità di output che riescono a mantenere. E’ raro avere ancora una così forte passione per la musica dopo tanti anni. Lo stesso vale per Ryan Adams o Jack White. Penso che questa sia ispirazione per le nostre ambizioni di essere sempre pronti a tentare e a spingere noi stessi oltre musicalmente.
Con il vostro primo disco siete su MTV, Virgin Radio e altri network famosi: come vi sentite di fronte a questa improvvisa e inaspettata ribalta?
R: E’ bellissimo, in Italia, avere supporto da questi grandi network, e siamo molto soddisfatti. Abbiamo visitato solo una volta il vostro paese e speriamo che questo ci dia altre opportunità per venire qui regolarmente.
Dal vostro EP di debutto sono passati tre anni: vi sentite cambiati da allora? Come è cambiata la vostra musica?
R: Più che altro abbiamo imparato molto da noi stessi e capito che tipo di band vogliamo essere, come vogliano che la gente recepisca le nostre canzoni. All’inizio quando abbiamo cominciato la gente trovava difficle decidere qual era il nostro stile, c’era un vero mix di acustica, sentimenti folk e qualche momento forte, decisamente hard rock. Penso che ci siamo presi il nostro tempo rispetto alle prime release per fissare il suono e il timone ora guida tutto molto meglio.
Vi aspettavate davvero questo successo immediato col primo disco?
Abbiamo scritto pezzi e siamo stati in tour negli ultimi tre anni, perciò non suona per noi una cosa così immediata. Ma venire a suonare in un nuovo paese e trovare che la gente è già preparata ai nostri pezzi è davvero eccitante
Quale canzone o quali canzoni del disco riflettono di più quello che sono i Brother and Bones, secondo voi? Quali canzoni dareste a un discografico se voleste farvi rappresentare immediatamente da uno o due pezzi?
Probabilmente Back To Shore poiché mostra davvero chi siamo noi. L’acustica e ben guidata dal testo e per la maggior parte della canzone c’è tensione, grazie al ritmo ipnotico della batteria. E’ una delle poche canzoni che mostra l’elemento tribale dei Brother and Bones, è anche uno dei pezzi più vecchi e anche il più suonato neii nostri live, il che dimostra quanto rispecchi veramente il nostro sound.
To be Alive e IF I Belong hanno una forte carica epica: come è venuto fuori il ritmo e la struttura di questi pezzi?
Lavoriamo su ogni traccia con mente aperta, e cerchiamo di farci guidare dai nostri istinti. Pensiamo che ciò che ci viene naturale sia per noi ciò che funziona meglio. La chitarra acustica e la batteria sono la struttura fondamentale del nostro sound perciò è importante che quello che suoniamo sia solido così ognuno di noi può costruirci sopra la sua parte.
Quali sono i progetti futuri dopo l’ottimo tour che state portando avanti?
Speriamo di fare ancora molti live l’anno prossimo e ci piacerebbe un bel programma pieno di festival estivi, ma l’obiettivo principale resta scrivere e registrare il prossimo disco.
Oggi e domani suonerete a Milano e Torino: cosa vi aspettate dal pubblico italiano e dall’esperienza nel nostro paese in generale?
Cerchiamo di non avere molte aspettative da nessuna parte in modo da non sapere mai cosa può accadere. In più è la nostra prima volta a Torino. Tuttavia siamo abbastanza eccitati rispetto all’idea di mangiare dell’ottimo cibo italiano.
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