Il Forte Fanfulla era molto diverso da come lo ricordavo, dagli anni d’oro di serate e sbronze, da quando, iniziata da poco alla vita notturna, tutto mi sembrava magico ed eccitante. Dieci anni dopo mi ritrovo in un buco degno della Germania est degli anni del muro (il che ha il suo fascino), per sentir suonare i 10000 russos. Venuti fuori da un mio sito di fiducia di cui non rivelerò il nome, i 10000 russos (diezmil russos in portoghese, nazionalità del gruppo) sono annoverati tra le band più quotate del momento, tra il rock psichedelico, lo shoegaze e il krautrock. In poche parole, promettono bene.
All’interno del locale l’atmosfera si carica subito di luci colorate e nubi di fumo, mi accosto ad un biliardino scassato con la mia pinta di Pepsi e il concerto comincia. Mezz’ora dopo siamo ancora alla prima traccia. E così avanti per tutta l’esibizione. È una ritmica in loop, che non si arresta mai. Non c’è alcuna variazione nella cadenza rapida e regolare, come una goccia cinese, dove la batteria è un gioco ripetitivo di charleston e rullante, dove la chitarra strimpella annoiata e amorfa e la voce modificata e vagamente dark è un inutile tentativo di fornire un che di new wave alla situazione. Ogni tanto emergono sonorità cosmiche nel grande tripudio di suoni confusi e indistinguibili. Distress Distress si può definire come un vero e proprio esercizio di stile, poco adatto, forse, ad una location angusta dove il suono ne risulta profondamente danneggiato e nella quale non riesce ad emergere quella vena prog elettronica che gli artisti avevano in mente. Ma soprattutto, se tanto risultano intriganti in studio, in un live come questo emerge una vera e propria tragedia, e qui, se proprio vogliamo essere tentati dalla cattiveria, non posso evitare di citare il primo appunto preso al volo con carta e penna a metà concerto, che diceva “ho trovato più esaltante il suono della ventosa della mia vicina di casa che sturava il proprio lavandino”. Un consiglio per tutti: evitate rischi, ascoltateli in album.
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autrice: Rossella Gazzelloni