“ … ciò determina che la nostra percezione dell’effetto sonoro è sempre più condizionata dalla mancanza di predisposizione all’ascolto”; un assunto (im)portante quello contenuto nel saggio di Nicola Iuppariello “Di vinile e altre storie” (Capponi Editore) che condensa in poche parole un male che è proprio della nostra contemporaneità liquida.
Come lucidamente osservato da Zygmut Bauman, il nostro tempo ha perduto la capacità di rendere solide e sedimentate le esperienze dell’esistenza in favore (ma sarebbe più corretto dire sfavore) di una fluida e fugace fruizione che ha di fatto cancellato la “memoria” (“La musica, come tutte le arti, è espressione della società e i musicisti esprimono la cultura del periodo in cui vivono, e di questi tempi in cui tutto viene vissuto superficialmente la musica frammentata è spesso espressione vacua di una contemporaneità disattenta” – scrive Iuppariello).
Ed è in linea con questa urgenza di recupero e di fissare con fermezza il valore delle cose (e dell’arte) che si colloca “Di vinile e altre storie”, un testo che analizza in modo trasversale la musica e il collezionismo a essa connesso.
Con una scrittura efficace, puntuale ed equilibrata, tanto narrativa quanto “saggistica”, il mondo del vinile viene “inciso” è storicamente contestualizzato, fornendo al lettore importanti spunti di riflessione, non solo in merito alla passione per la “collezione” di dischi, ma soprattutto in relazione a ciò che tale supporto ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi, sia per il “mercato” che per i suoi “consumatori”.
Ad arricchire il tutto, la prefazione di Fabio Zuffati e i competenti interventi di esperti del settore quali Ferdinando Frega, Jenny Sorrenti, Ludovica Trupia, Carlo Lecchi, Luca Pallini, Claudio Trotta, Johnny V., Giorgio Nobile, Martina Palmieri; nove interventi a “corollario” di altrettante nove sezioni in cui Iuppariello restituisce il valore della musica al “sincero” ascoltatore: “In un’epoca in cui la musica è ovunque il futuro della musica è in chi l’ascolta”.
Un libro “coraggioso”, pubblicato quando era necessario “criticare” con passione un “fenomeno” che sta assumendo contorni che spesso travalicano i “solchi”, con il rischio di (dis)incantare ancor prima che la puntina termini i suoi giri …
autore: Marco Sica