Jacob Zuckermann, vero nome del protagonista, si ritrova a doversi inventare un’identità ebrea ortodossa, dopo la morte della madre, per poter accedere all’eredità.
Dovrà rincontrare Samuel, il fratello, ebreo fino al midollo, che non vede da anni e con il quale ha perso ogni contatto. Zucker è la vera e propria antitesi di Samuel.
Ex giornalista, giocatore incallito con il vizio di bere. L’altro rigidissimo e severo.Iil protagonista, vera calamita di guai, donnaiolo, giocatore di biliardo e capace di fare di tutto per non farsi scoprire dal fratello.
Riunificazione familiare che inizia un pò a rilento, conoscendosi man mano arrivando a una riapparcificazione tra i due.
Film bizzarro, personaggi troppo stilizzati, intrecci di storie nella stessa famiglia incontro importante tra le culture diverse dei due fratelli e tra le loro due famiglie separate prima dalle loro abitudini e poi dal muro di Berlino: una contrapposizione di stili di vita
Commedia gradevole ma zoppicante. I personaggi vengono presi in giro ma con amorevolezza. Una catena di colpi di scena che si rincorrono per tutto il film.
La storia tragi-comica però non lascia nient’altro che una risatina qui e là.
Nessuna pretesa a volte noioso, senza infamia e senza lode dove l’happy end ci può stare. La commedia scivola via senza lasciar segno.
Autore: Chiara G