Potrei dirvi che il nuovo disco degli UVMMS presenta una sostanziale differenza rispetto a “Soundproof e.p.”, l’ultima cosa prodotta da questi ragazzi di Pavia che il sottoscritto ha ascoltato: ora ci sono delle parti cantate (la voce è quella di Andrea Ferraris), che per la band è una cosa inedita. Ci sono degli arrangiamenti che trascinano i brani a sfiorare una dimensione quasi “pop”.
C’è Fabio Magistrali, consolidato “re mida” del rock indipendente italiano, a smanettare dietro le manopole del mixer. Potrei approfondire questi pur interessanti argomenti, ma mi sembrano puri dettagli, dinnanzi alla bellezza impalpabile di questo disco.
Mi sembrerebbe di dover descrivere un tramonto riferendomi esclusivamente ai parametri della scala cromatica, o raccontare un sogno giudicando tecnicamente l’interpretazione degli attori protagonisti (…). “No freeway…” è sospeso in quella dimensione-limbo, dai contorni indefiniti, che interpassa tra il mondo onirico e la veglia. Scorre come una colonna sonora per immagini in bianco e nero che l’ascoltatore crea liberamente nella sua testa, condotto per mano da note evocative e liquide, carezzevoli, dilatate, raramente appena un pizzico più turbolente. “No freeway…” è una passeggiata ad occhi chiusi sull’orlo di un precipizio, una dolcissima ninnananna per spiriti irrequieti, straripante di spunti melodici e progressioni trascinanti.
Ascoltatatelo. Poi, se proprio ci tenete, sbizzarritevi ad svilirlo con le solite etichette: slo-core, jazz-rock, post rock…etc..etc..
Autore: Daniele Lama