Saluti di commiato per i Funkstörung, vale a dire Michael Fakesch e Chris De Luca, duo tedesco che a cavallo tra anni Novanta e Duemila si è contraddistinto per una visione elettronica personale, arricchita “organicamente” da elementi soul, funk ed hip-hop. Uno sguardo aperto alla contaminazione tra i generi quindi e massima stima da parte dei colleghi, se è vero che nell’arco della loro carriera sono stati commissionati ai Funkstörung un’infinità di remix da parte degli artisti più disparati. Nel capitolo che chiude definitivamente il sodalizio Fakesch-De Luca dopo l’annunciato scioglimento, sono racchiusi proprio alcuni dei remix realizzati nel tempo dalla coppia, abile tanto a conferire forme funky a “Whispering streets” di Barry Adamson quanto ad impiantare electro-grooves su “Love in a trashcan” dei Raveonettes ed ovviamente del tutto a proprio agio con il digi-soul di Spacek e con l’eclettismo del vocalist ed ex-compagno di avventura Enik.
Ottimo poi il lavoro compiuto su “Axis of ignorance” di Nils Setter Molvaer – tutta fremiti, strappi, breaks ritmici e astrazioni technoidi – e assai ammaliante il risultato ottenuto con “All is full of love”, dove la voce di Björk addolcisce inediti spigoli e protuberanze, e con “Heaven” dei Lamb, appena scalfita da una pioggia di glitches.
Per la tipologia del materiale presentato – appunto una serie di remix per brani prodotti da altri – questa “Appendice” è indirizzata preferibilmente ai completisti e ai fans inconsolabili già in attesa dei futuri progetti solisti di Chris De Luca e Michael Fakesh; a coloro che hanno la curiosità di avvicinarsi per la prima volta al suono dei Funkstörung consiglierei piuttosto di partire dal loro brillante lavoro del 2004 “Disconnected”.
Autore: Guido Gambacorta