autore: Fausto Turi
Le bresciane Freaky Mermaids sono un duo femminile formato da Ombretta Ghidini (voce, chitarra) e Laura Mantovi (voce, pianoforte), aiutate da Giorgia Poli (contrabbasso, ex componente dei mai dimenticati Scisma), Stefania Maratti (percussioni, flauto, vibrafono), Angela Scalvini (clarinetto) e questo è il loro secondo disco dopo l’Ep del 2008 contenente 4 brani, intitolato Freaky Circus.
Country folk, gospel, vaudeville, accenni bluegrass e glitch, tutto cantato in lingua inglese e dal sapore amabilmente retrò, proiettato in un mondo favolistico, scanzonato, divertente, che sa di saloon e frontiera americana, paillettes, piume di struzzo e proibizionismo, piantagioni di cotone e cori da chiesa metodista.
Generalmente magari un po’ accomodato e scolastico, il disco trova però nel gospel freak iniziale, intitolato ‘All I Do is Sing the Blues’, un momento straordinario e giocoso, mentre altri numeri notevoli sono la tomwaitsiana ‘Oh, what you’ve Done to Me’ e la sognante ed elettrica ‘Jane’s Choice’, dal ritornello sognante, che tira in ballo lo stile di Jolie Holland, un’artista fonte d’ispirazione per le Freaky Mermaids, oppure ‘A Rabbit’s Tale’, che riprende il linguaggio folk voce, chitarra e armonica di Joan Baez e Mimi Farina per arrivare a concludere che sebbene la libertà sia tanto più rischiosa, è sempre meglio che starsene in una gabbia al sicuro, ad ingrassare, guardando gli altri vivere.
‘Gentle Way‘, sussurrata, suona infine come un classico minore di Johnny Cash.
Tantissimi gli ospiti presenti nel disco, soprattutto musicisti jazz, ma anche membri di Annie Hall, The Record’s, Guru Banana e Le Man avec les Lunettes, e Manuele Zamboni, per un lavoro complessivamente valido ma forse, come scrivevamo più sopra, leggermente troppo composto.
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