autore: Olga Campofreda
Conoscerete la nostra velocità – Dave Eggers(Rizzoli)
Domini e uomini – Gli autori di McSweeney’s (Mondadori)
Ogni libro è una storia e su questo non ci piove. Voglio dire: le storie stanno nei libri. Chiaro. A meno che non ci si imbatta in un volume di Vespa o della Parodi, ma pure quelle, alla fine sono storie. Storiacce, ok. Ma evitiamo di sparare sulla crocerossa.
Q uello che voglio dire è ogni libro ha questo effetto speciale meraviglioso: ti permette delle proiezioni private in cinemascope che a parità di storia sono differenti di testa in testa. Ma c’è di più. Esiste una biografia del lettore che legge l’Isola del tesoro per la prima volta da adulto, perché decide di leggerla, perché ha rimandato tanto. Esiste una biografia del lettore che legge L’Isola del Tesoro una volta all’anno.
Per farla breve, abbiamo capito che le storie sono dappertutto. E per fortuna. In questo mondo di opere d’arte riproducibili tecnicamente quello che ci salva è il racconto dell’incontro, il nostro incontro, unico solo a se stesso, con ogni forma d’arte in cui inciampiamo.
Questa premessa per dire che fare la recensione di un libro non è così diverso che recensire un concerto. Almeno per me.
Andare in libreria è come fiondarsi in uno spazio pieno di gente che però tace, fino al momento in cui qualcosa non ti spinge a tirar fuori il dorso di un libro piuttosto che un altro e allora gli dai voce. Gli concedi il permesso di parlare.
Un’esperienza bellissima l’ho vissuta ultimamente. Nel tentativo difficile di ambientarmi nel microcosmo di Roma Sud, mi sono imbattuta in un mercatino di oggetti di seconda mano. Già di per sé, questo vasto garage sotterraneo adibito a negozio, sarebbe stato affascinante. Ma dopo pochi secondi passati a osservare vasi cinesi e gong tibetani più o meno usurati, ho notato che la parte centrale del locale era stata completamente allestita con scaffali di libri vecchi.
Una cosa divertente è per esempio ragionare sulla geografia delle presenze dei titoli sugli scaffali.
La prima cosa è ho fatto è stata adoperarmi in un censimento.
Otto volumi di L.A. confidential dimostrano che se fai un libro troppo grande e poi ci fanno il film famoso la gente smetterà di leggerti. E venderanno il libro perché il dvd occupa pure meno spazio.
Una ventina di libri di Moccia sparsi a macchie di leopardo dimostrano invece che: se fai successo con un libro per adolescenti e provi a inseguire lo stesso successo per il ventennio successivo, hai toppato.
Gli adolescenti del primo libro adesso sono donne e uomini in crisi di mezza età, il ricordo delle loro prime volte è troppo lontano perché le tue storie possano recuperarne le emozioni. Poi ho beccato un’anomalia. Una cosa che non mi sarei mai aspettata. Nello scaffale centrale del cimitero de libri usati c’erano uno accanto all’altro il dorso di Conoscerete la nostra velocità di Dave Eggers e Uomini e donne, raccolta di racconti degli autori di McSweeney’s.
In sei euro d’eccezione su quello scaffale ho trovato concentrata una delle fette più belle della letteratura americana contemporanea.
Per chi non lo sapesse, brevi utili particolari:
Eggers è l’autore del meraviglioso libro L’opera struggente di un formidabile genio, sceneggiatore del film Nel paese delle creature selvagge e capogruppo della nuova sperimentazione narrativa californiana a San Francisco. McSweeney’s se l’è inventato lui. E’ una rivista, ma più che altro è un luogo dove le nuove storie e le nuove voci possono incontrarsi senza boria né timore di sparare troppe cazzate. Il nome della rivista ha dell’assurdo.
La mamma di Dave Eggers porta il cognome McSweeney. Un giorno trova nella cassetta della posta la lettera di un certo Timothy McSweeney che si dice suo parente. La donna lo liquida come un pazzo, ma il piccolo Dave da quel giorno prenderà a collezionare tutta la posta che questo Tim indirizzerà alla loro famiglia.
Uomini e donne è un’antologia di racconti a tema dove le voci dei folli e dei visonari non riescono a stare sulle dita di una mano.
Ho comprato due libri al mercatino dell’usato per sei euro. Per fortuna nessuno si è accorto che stavo acquistando un patrimonio pazzesco. Un piccolo assaggio dei tempi che corrono oltreoceano, e quindi, tra un po’, anche dalle nostre parti. Una grande performance letteraria dell’umanità nostrana.
Figata.