Al curriculum cantautorale di Giancarlo Frigieri (già batterista dei Julies’s Haircut e leader dei Joe Leaman) si aggiungono le molte facce di “Togliamoci il pensiero”: il riff westernato su melodia degregoriana de “La polisportiva”, il Guccini funky di “Diversi dagli altri”, una title-track che affonda passi country-blues sulle orme del De André di “Quello che non ho”, “La nostalgia” che recupera la vena rock dei Joe Leaman, il carosello paesano per trombe e marimba de “Il nemico”, il risuonare di clacson per la psichedelia tascabile de “L’altra”.
Con sguardo partecipe, Frigieri denuncia la massificazione imperante travestita da ricerca intellettuale e autonomia di giudizio (“se tutti qui vogliono essere sempre diversi dagli altri, ma uguali tra loro”), osserva umanità dolenti che consumano i propri sogni consumando quotidianamente le proprie ossa (“per confondere un uomo non c’è metodo migliore che farlo lavorare ogni giorno, sulle nove o dieci ore”) e conta gli anni che se ne vanno portando con loro i buoni propositi (“Quand’è che abbiamo cominciato a non sentirci utili, a vederci più brutti uomini distrutti? Quand’è che abbiamo barattato i nostri miti con una vita senza canditi?”).
Un disco solido, al quale manca però un pezzo forte a fungere da traino.
Autore: Guido Gambacorta