Una malcelata passione per la decadenza e un pizzico di curiosità ci conducono stasera allo show dei Vanishing, nome culto di S.Francisco formato da Jesse’Trashed’Eva(The Knives, Subtonix), Brian Hock(The Knives, Zonetech) e Billy Bates(Zonetech) che esordisce quest’anno sulla lunga distanza con l’album “Songs for psychotic children” pubblicato dalla validissima ed eterogenea label Gold Standard Laboratories. Stampa e flyers recitano ‘sci-fi-horror-disco, punk gotico, new wave’. E si tratta esattamente di quel dark anni’80 che fa battere il piedino ma che non è per nulla scontato come si può pensare. Un synth fragoroso che non fa rimpiangere per niente la mancanza di chitarre elettriche, la batteria (ultra)umana dello scalzo Brian e la voce (oltre a cacofonici insert di sax) di Jesse fanno un certo effetto, anche scenico, di forza espressionista. Una danza macabra, un muoversi frenetico: Jesse è la majorette delle tenebre, reincarnazione di Siouxie (Vanishing come Banshees del nuovo millennio?) e di tutte le stelline dall’estetica insana. Completino verde brillante a inserti floreali dorati come un freak-show degli anni trenta, l’eco di claustrofobiche gallerie percorse a velocità deliranti, occhi che ti fissano da fotografie a cui non si può sfuggire, tetre filastrocche alla benzodiazepina per evitare imminente pazzia…se gradite questo è il mondo di The Vanishing.
Autore: A.Giulio Magliulo