I cinquant’anni di The Dark Side Of The Moon vedranno, ad ottobre, la pubblicazione dell’intero disco in una versione inedita e “rivisitata” da Roger Waters.
Ad anticipare l’uscita del disco il singolo Money che, svestito l’abito “popular” della versione “originale”, si fa “primigenio” e indossa un claustrofobico e “marcescente” abito rituale; l’esigenza di introspezione e di malessere si amplifica, perde ogni visione salvifica, si fa umana e resta umana e crocifissa alla sua esistenza dannata.
Il celebre basso contempera un recitato/cantato roco su atmosfere e arrangiamento da decadente teatro sperimentale mitteleuropeo, il testo rigurgita uno “spoken”, la narrazione si fa “incontro” e “scontro” all’inferno, patto mefistofelico per un’anima già persa.
Se queste sono le direttrici sulle quali sarà orientato il “nuovo” The Dark Side Of The Moon, e se l’intero disco riuscirà a mantenere il (dis)equilibrio che ha caratterizzato Money, pur scontentando (probabilmente) tanti cultori dei Pink Floyd, Roger Water allunerà sul suo (e più vero) lato oscuro della luna.
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autore: Marco Sica