Si è appena conclusa la quarantacinquesima edizione del Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica dedicata al cinema per l’infanzia e l’adolescenza voluta da Claudio Gubitosi che ogni anno anima la cittadina salernitana di Giffoni Valle Piana.
Oltre 4.200 le opere selezionate dagli organizzatori da cui sono stati scelti i 156 film proposti di cui ben 98 in gara. A conquistare i 3.600 giurati del festival tante opere italiane. Ben cinque sono infatti le pellicole tricolore che si sono aggiudicate l’ambito Gryphon Award. È italiano, “Grotto” di Micol Pallucca, il miglior film selezionato dai giurati della sezione Elements +6. Una storia di amicizia che racconta l’avventura di cinque ragazzini accidentalmente caduti in una voragine e salvati da un essere fantastico. Conquista il secondo posto l’olandese Tim Ollehoek con il suo “The amazing Wiplala“.
Assenti gli italiani dai podi delle altre sezioni Elements. La giuria degli over dieci anni ha premiato il belga “Labyrinthus” di Douglas Boswell, storia di due ragazzini intrappolati in un videogame mentre in Elements +13 ha vinto il tedesco “Sanctuary” film denuncia di Marc Brummond sull’istituto di Freistatt, considerato come una delle strutture più rigide per l’assistenza sociale ai giovani esistenti in Germania fino alla fine degli anni Settanta. Il film è stato realizzato con il sostegno della Chiesa, ed è stato girato nei luoghi in cui si ergeva l’istituto. È l’americano “All the wilderness” di Michael Johnson a conquistare gli over sedici anni mentre per la giuria dei maggiorenni è “Coin Locker Girl” di Han Jun-Hee a conquistare il Gryphon Award seguito da “Gabriel” dell’americano Lou Howe.
Gli italiani tornano a primeggiare nella sezione Gex Doc, dove vince “Forever stars” di Mimmo Verdesca, documentario dedicato ai giovani protagonisti di alcune delle pellicole che hanno fatto la storia del cinema nostrano. Alessandro Portincasa e Antonio Padovan conquistano il premio speciale “Giotto super Be’Be’ nella sezione Elements+3 con “The Mods“.
Raggiunge il secondo posto, nella sezione dei cortometraggi selezionati per un pubblico dai dieci anni in su, Isabella Salvetti con il suo “Two left feet“. Gli altri corti premiati dal GFF15 sono: nella sezione Elements+3, il francese “Captain Fish” di John Banana, nella sezione +6, il ceco “The wish fish” di Karel Janak; nella sezione +10 l’americano “The red hunter” di Alvaro Ron; nella sezione +18 (animazione) premiati i russi “About a mother” di Dina Velikovskaya e “My grandfather was a cherry tree” di Olga e Tatiana Polietkova mentre l’Italia torna sul podio nella sezione dei cortometraggi di fiction riservati al pubblico maggiorenne con “Point of view” di Matteo Petrelli.
Tra i premi speciali, nella sezione Elements +10 il Bambino Gesù Hospital Award è andato a “Birds of passage” del francese Oliver Ringer, per la +13, il riconoscimento dei Cinecircoli giovanili socioculturali è stato assegnato al coreano “Thread of lies” di Lee Han mentre il Don Bosco Educational Award nella sezione +16 è stato conquistato dal francese “Young Tiger” di Cyprien Vial. L’inglese “The falling” di Carol Morley ha vinto il British Film Institute Certificate e i francesi “Beach flags” e “Fatima” vincono l’Amnesty International Award. Doppio riconoscimento, nella sezione Gex Doc, per il canadese “All the time in the world” che ha vinto il Grifone di alluminio e il Premio Cial per l’ambiente.
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autrice: Michela Aprea