Unica data in Italia per i Belle & Sebastian al Play Festival di Arezzo.
I fan aspettavano da tanto un nuovo live – l’ultimo tour risale al 2006- e soprattutto un nuovo album, la cui uscita è prevista entro la fine del 2010.
La curiosità e la voglia di rivederli ci spinge ad affrontare 250 km Roma – Arezzo, in una caldissima domenica di fine luglio.
Ad accoglierci, per fortuna, un clima più clemente e la splendida cornice del Parco della Fortezza Medicea, location del Play Festival che aveva ospitato nei giorni precedenti Deep Purple e Litfiba.
Ore 19.30, aprono i cancelli.
In apertura, La Fame di Camilla, Samuel Katarro e neXus, e a seguire i Baustelle, freschi del successo del loro ultimo album “I Mistici dell’Occidente”. Il Baustelle si fanno ascoltare, il loro live è leggero, con le belle melodie e i brani che tutti, volenti o nolenti, conoscono e canticchiano.
Dopo di loro è la volta dei Belle & Sebastian.
Il cambio palco fa già pregustare quello che avverrà dopo: sul palco vengono posizionati 4 violini, 5 chitarre (acustiche e elettriche), trombe, tastiere, flauti.
Il concerto inizia con una frizzante I did’t see it coming: sono solo Stuart, Stevie e Sarah sul palco e a seguire tutti gli altri raggiungono i loro strumenti, ne conto in tutto 10.
I fiati e gli archi sono protagonisti, insieme alle chitarre suonate con energia.
Il pubblico canta e balla contento, complice l’allegria e l’entusiasmo trasmessi dalla band che, soprattutto nella prima parte del concerto, non lascia spazio alla malinconia.
Nella setlist ripercorrono, in due ore di concerto, tutti i brani più significativi del loro percorso, a partire dai più recenti Step into My Office, Baby, I’m a Cuckoo, Funny Little Frog, If You Find Yourself Caught in Love.
Stevie presenta il nuovo brano, I’m not living in the real world, coinvolgendo il pubblico con un motivetto fatto di “uuuuus”. Un brano allegro, decisamente frivolo ma divertente. In pieno stile B&S.
E tra un brano e l’altro festeggiano il compleanno di uno di loro, intonano un “Happy birthday to you” e stappano una bottiglia di spumante sul palco, non dimenticandosi di regalare un bicchiere simbolico al pubblico per brindare insieme.
Riprendono poi il live con If You’re Feeling Sinister, Like Dylan in the movies e Sukie in the Graveyard.
Solo un accenno a The Wrong girl per esaudire una richiesta del pubblico, ma attaccano subito con Judy and the Dream of Horses. Non dimenticano Fox in the snow, Dog on wheels e The boy with the arab strap.
Come da copione invitano due ragazze a ballare sul palco, invidia di tutte le presenti.
Sleep the clock around chiude il concerto, ed è un esplosione di gioia e entusiasmo.
Un live molto bello, Stuart Murdoch è in perfetta forma e sembra che la band abbia ritrovato l’energia dei primi tempi. Alcuni pezzi vengono reinterpretati, con sonorità e apporti differenti, l’interazione e il dialogo con il pubblico è costante. La band viene richiamata sul palco e ci regala un bis di tutto rispetto con la malinconica Get me away from here i’m dying e Legal man, che non poteva certo mancare.
Un concerto caldo e avvolgente, e ora non ci resta che aspettare il nuovo album e sperare che confermi lo stesso entusiasmo. Bentornati Belle & Sebastian!
Autore: Sara Ferraiolo
www.belleandsebastian.com