Ascoltare “All my senses are sensless today” in un pomeriggio di fine luglio torrido come questo è un’esperienza indimenticabile. I fantasmi evocati dagli impalpabili arpeggi di chitarra di “Question” si materializzano come visioni, ondeggiando sul soffitto che – sfiancato dal caldo – mi ritrovo a fissare. Le ombre smosse dai tenebrosi accordi bluesy avvinghiano le voci di Paolo Iocca e Marcella Riccardi.
I cinguettii di uccelli che aprono “About these nights” duettano con le cicale (vere) che rompono il silenzio del deserto fuori dalla mia finestra. I feedback che incorniciano il pigro tintinnio dei piatti della batteria sono a dir poco ipnotici.
“Take off” mi riporta con i piedi per terra, col suo sinuoso intrecciarsi di chitarra e batteria; “He”, che inizia con voce e chitarra in tensione, a poco a poco s’attorciglia in flussi di distorsioni, accenni di mandolino e miraggi, per poi concludersi, dopo un lungo giro su sé stessa, con la voce di Paolo, che rientra dopo esser stata abbandonata nella prima strofa. In “Hello” un violino si schianta contro chitarre muscolose, cariche di vibrazioni noise.
“Your perfect skin line” avanza placida su (immaginarie) distese sconfinate, tra cigolii, voci che si accavallano e delicate pennellate di folk rock dal vago sapore psichedelico. “You told me”, ossessiva, riprende senza mezzi termini le scheletriche geometrie degli Slint, ma a tinte ancor più scure, se è possibile.
Ascoltare “All my senses are sensless today” in un pomeriggio di fine luglio torrido come questo è come farsi un giretto di un’ora scarsa in qualche sperduto deserto degli States senza mai muoversi dal proprio letto.
Note a margine: Franklin Delano sono di Bologna, ma li potete trovare anche nel prestigioso catalogo della Perishable (giro Califone, per intenderci). Nella formazione troviamo – oltre a Paolo Iocca (voce, chitarre, basso) – anche due ex-Massimo Volume: Marcella Riccardi (voce, chitarra) e Vittoria Burattini (alla batteria).
Autore: Daniele Lama