Ottimo il debutto di questo quartetto austriaco dedito ad un post rock variegato, intrigante e ottimamente arrangiato. In queste sette tracce troviamo tutta l’ansia e la frenesia degli Slint, miscelata ai Sonic Youth in decadenza (“Fichte”). Le chitarre sono spesso destrutturate ed il sound va verso un deragliamento inesorabile (“Fragile leaves”) o diventa frenetico, e allora ecco sfiorare le geometriche linee di “Belka/Strelka”o le vibrazioni con accelerazioni e rallentamenti di “Elhoo”. Tuttavia, quest’ultima è una costante di questo cd, dato che il ritmo è quasi sempre incostante ed il nervosismo è dominante, permettendo così agli Slon di restare sul crinale tra il post rock, il math ed il noise. “Antenne” aggiunge molto al post rock, grazie al fatto che i quattro austriaci non si decidono a fissarsi su un solo genere, dimostrando, al contrario di voler, sapendolo fare molto bene, variare un sound ricco, intenso ed ipnotico.
Autore: Vittorio Lannutti