I Lacuna Coil tornano a mietere consensi e a suscitare opinioni contrastanti con il loro settimo lavoro in studio. Il nuovo Broken Crown Halo è un album importante nella celebrata carriera del gruppo metal italiano più conosciuto al mondo, dato che sarà l’ultimo capitolo ad aver visto al lavoro la formazione storica, poche settimane prima della sua pubblicazione infatti è stata resa nota la notizia della fuoriuscita dal gruppo da parte del batterista Cristiano Mozzati e del chitarrista Cristiano Migliore.
Senza alcun dubbio, il prodotto dinanzi al quale ci troviamo è uno dei lavori più riusciti e complessi della band italiana, sempre in bilico fra il romanticismo lirico di Cristina Scabbia e l’approccio più diretto e ruvido del cantato di Andrea Ferro.
Romantico, dunque, e decadente, dalle atmosfere fredde ma cariche di pathos e di una ben calibrata dose di atmosfere cinematografiche perfettamente adatte a richiamare un immaginario da film horror, da sempre una dichiarata fonte di ispirazione per la band di Milano. Non mancano le ormai note canzoni grintose come I Forgive (But I Won’t Forget Your Name) né momenti di grande intensità come Cybersleep, o la bella Die & Rise, con alcune strofe cantate in italiano da una Cristina Scabbia più in forma e suadente che mai, sempre bravissima ad interpretare una decadente regina gotica intenta a dipingere il suo mondo musicale con le tinte oscure e cupe della sua voce che ha conquistato i cuori dei metallari di tutto il mondo.
I Burn in You è una delle sue migliori interpretazioni di sempre, e One Cold Day, curata negli arrangiamenti come in ogni sua componente riporta i musicisti in quella dimensione gothic metal che li ha resi famosi in tutto il mondo circa una quindicina di anni fa. Un buon album, che cresce ad ogni ascolto, prodotto e suonato bene, testimone dell’ottima forma di una band che nonostante i tanti anni di attività è ancora giovane e ha ancora tante carte da giocare.
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autore: Nicola Vitale