In questi ultimi 12 mesi l’indie rock diy è tornato al centro dell’attenzione, e la SubPop ha fatto la sua parte, prima con la ristampa di qualche campione dell’inizio anni 90, come Vaselines e Red Red Meat, e conseguentemente lanciando una truppa di giovani band lo-fi che si cimentano oggi con questo genere di musica, che offre grande spazio alla creatività, e che nella forma è piuttosto buttato lì, buona la prima. Dopo i recenti Chad Vangaalen, Obits, No Age e le fantastiche Dum Dum Girls, l’etichetta di Seattle ci riprova ancora con gli Happy Birthday, terzetto del Vermont capitanato da Kyle Thomas, voce e chitarra elettrica, accompagnato da Chris Weisman, basso e chitarra, e Ruth Garbus, batteria e seconda voce; sono divertenti e freak, hanno un approccio pazzerello, dilettantistico e frugale, molto anni 90, e talvolta accelerano sino al power pop, ma il loro repertorio non brilla affatto, con brani privi di mordente e idee vincenti. Definirli dozzinali sarebbe ingiusto, ma va in ogni caso detto che anche in Italia ci sono una miriade di giovani band indie rock che seguono questo identico percorso artistico, con risultati anche migliori, per non parlare di buone band straniere contemporanee come Vivian Girls, Lichtenstein, Crocodiles e Dum Dum Girls. ‘Cracked’ è una delle canzoni che per un po’ accende la luce, e la voce femminile della batterista, sovrapposta a quella di Kyle Thomas, salva la tenuta complessiva del disco, piuttosto breve, con 11 canzoni in meno di mezz’ora.
Autore: Fausto Turi