Disco d’esordio della giovane e talentuosa cantautrice britannica Liz Green, che partendo da un folk acustico geograficamente indefinito tra America e Scozia, lo contamina ricreando atmosfere jazz anni 30, rag time, stiloso croonerismo francese, sino al malinconico fado.
Gli arrangiamenti delle 10 canzoni sono classici ed essenziali, con chitarra acustica, pianoforte, percussioni spazzolate, tromba ed altri fiati, a supportare la caratteristica voce della cantante di Manchester, che ricorda abbastanza l’indimenticata Lhasa de Sela, e anche a seconda dei brani e delle atmosfere Edith Piaf, Omara Portuondo, e soprattutto la divina Ella Fitzgerald.
Non è l’America folk bucolica dei grandi spazi ad emergere tra le righe di questo disco, non quella di Devendra Banhart o Beth Orton, piuttosto quella dei fumosi saloon western, in cui la ruvidezza ed il baccano degli avventori e dei giocatori di poker si poteva anche stemperare in un silenzio spiritato per il breve tempo di una canzone, nella voce femminile di una cantante jazz; il disco mantiene una sua snellezza, una leggerezza che ha risvolti positivi – si evita la sensazione di mero revival – e negativi – O, Devotion! non riesce ad incidere completamente, entrando del tutto nell’anima ed ergendosi a vera pietra miliare… – laddove i momenti più spiritati – e ce ne sono davvero tanti: citiamo i picchi ‘Gallows’, ‘Bad Medicine’ e ‘The Quiet’ solo per fare esempi… – inteneriscono e trasmettono tanto.
La voce di Liz Green merita qualche nota; il suo stile ha un che di lirico, la voce glissa naturalmente sul nasale, ma il tono è granitico, il timbro potente ma cristallino comunque, e ciò chiaramente è il risultato di un lungo studio, ma anche di ascolti massicci di vecchi dischi jazz, che Liz Green spiega di amare molto.
O, Devotion! è dunque coraggioso, perché non teme di apparire ancorato al passato, in un mercato musicale che generalmente si sta muovendo con scelte tutto sommato di comodo in altre direzioni.
Liz Green – Displacement Song from Liz Green on Vimeo.
Autore: Fausto Turi