Con “Canto l’isolamento” il chitarrista emiliano fa un breve bilancio della sua carriera solista. Dopo l’esperienza con CCCP/C.S.I. Zamboni – tra il 2004 e il 2010 – ha pubblicato tre dischi a suo nome e tutti caratterizzati da una spiccata vena cantautorale in grado di volgere lo sguardo in una doppia direzione con una propensione musicale e filosofica ad suo vecchio pallino, l’ex Jugoslavia e la difficoltà (condivisibile) ad accettare il disfacimento di un modello politico e sociale che era un punto di riferimento importante per la sinistra italiana degli anni ’70 – ’80.
Massimo Zamboni, a differenza dell’altro ex chitarrista dei C.S.I. Giorgio Canali, è più restio a cantare in prima persona così nei suoi dischi spesso ha preferito far cantare colleghe sue amiche come Nada (con la quale ha pubblicato anche lo splendido live “L’apertura” nel 2006), Fiamma e Lalli, ma non mancano tracce nelle quali è lui a cantare.
In questa raccolta, infatti, sono più i brani in cui è la sua voce a cantare i suoi versi. Il disco si apre con “Sorella sconfitta” dall’omonimo disco del 2004 da cui sono tratte anche la bjorkiana “Pied beauty”, la poetica “Schiava dell’anima” e il rock in crescendo di “Miccia prende fuoco”.
Da “L’inerme e l’imbattibile”, il disco dedicato alla Bosnia e in particolare a Mostar, la scelta è caduta su “Cranja”, profonda e lucida riflessione sulle connessioni tra guerra e religione, poi le soffuse, ma non leggere, “Gloria glaciale” e “Rivolta cranica”.
Poi troviamo “Risplenderai”, la morbida ballata che invita alla consapevolezza e a non perdersi mai di vista e la lirica e “A ritroso”, tratte da “L’estinzione di un colloquio amoroso”.
Nel 2012 Zamboni ha anche ricordato i fasti dei suoi indimenticabili CCCP con “30 anni di Ortodossia” con la collaborazione di Nada, Angela Baraldi, Cisco, Fatur e Giorgio Canali. Insomma sembra che l’artista emiliano dopo aver messo un punto rispetto alle esperienze con il gruppo creato con G.L. Ferretti e ai lavori solistici sia sul punto di dare una svolta alla sua carriera che in ogni caso continueremo a seguire con molta attenzione.
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