Difficile ed ambizioso compito quello degli Apocalyptica, che nel duecentesimo anniversario della sua nascita hanno voluto omaggiare uno dei più grandi musicisti di ogni epoca dell’umanità, il maggiore esponente del Romanticismo, Richard Wagner.
Con Wagner Reloaded – Live in Leipzig (in italiano Lipsia, città natale di Wagner), l’originalissima band finlandese, realtà sui generis nell’attuale scena metal internazionale, ha celebrato la leggenda attraverso una rivisitazione in chiave symphonic metal delle sue opere più famose, attraverso composizioni originali, quasi tutte ad opera di Eicca Toppinem, ispirate alla musica di Wagner che per l’occasione è stata opportunamente rivisitata, con arrangiamenti orchestrali tessuti dagli stessi musicisti, accompagnati dalla maestosa MDR Symphony Orchestra.
L’album è una raccolta di brani provenienti da una performance dal vivo, e, a giudicare soltanto dalla reazione del pubblico, si può ben comprendere il livello e la caratura artistica del lavoro che gli Apocalyptica ci regalano nel 2013 dopo quasi vent’anni di carriera. Purtroppo, a causa di atti vandalici consistenti nella distruzione di parte del materiale delle registrazioni, riconducibile ancora ad ignoti, la pubblicazione dell’album è stata più volte rimandata, ma il risultato è eccellente, un album dal vivo che pochi si aspettavano.
Signal, introduzione inquietante e minacciosa, apre il disco, quasi come un monito all’ascoltatore che viene invitato a prestare attenzione a questo lavoro fuori dal comune, per valore e consistenza artistica, le cui note scivolano in Genesis che si materializza attraverso una danza di violini che attraverso un letto di violoncelli dal suono ora nefasto, ora trionfante conduce attraverso una cacofonia pericolosa di suoni e piacere verso Fight Against Monsters, che guida l’ascoltatore con un colpo di tamburo dall’eco di atmosfere inquietanti, spinto avanti da una tromba dal sapore militare. Sono i tamburi, poi, a concedere il primo assaggio di Stormy Wagner, realizzando un evidente contrasto con il forte incedere del brano precedente: la moderna ballad è epica,come lo è il resto dell’opera, e come dovrebbe essere inevitabilmente ed indiscutibilmente un omaggio a Wagner.
Flying Dutchman è un classico, dipinto da un tocco crudo e moderno con la sua potenza sinfonica spinta in avanti da archi e ottoni. Opportunamente intitolato Lullaby, il successivo movimento accarezza l’ascoltatore con il suo scorrere malinconico di una triste ninna nanna.
Bubbles, Path in Life, Creations of Note, Runnng Love, col suo canto di violini che percorre un sentiero di sogni, Birth Pain che dipinge paesaggi e stati d’animo autunnali, Ludwig – Wonderland e Ludwig – Requiem, outro del brano precedente e Destruction, che al contrario di quanto il titolo suggerisca è un dolcissimo e malinconico fade out del disco, non fanno altro che confermare il valore, la maestosità e la grandiosità dell’opera, che non posso evitare di definire come il punto massimo della carriera degli Apocalyptica, che in tutti questi anni di onorata e premiata carriera hanno dato prova di capacità enormi, di arrangiamento, di composizione, e di coraggio, come testimonia l’opera in esame.
Il concerto di Lipsia è stato impreziosito dall’esibizione di un corpo di ballo, con tanto di coreografia a tema riguardante le varie fasi della vita e dell’opera musicale di Wagner, a maggior ragione, oltre a non dover farci scappare il live in formato cd, aspettiamo con ansia la notizia della pubblicazione di un dvd che si renda testimone di un evento unico nella storia del rock. Promosso a pieni voti, indubbiamente il live album del 2013.
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autore: Nicola Vitale