Secondo lavoro per il quintetto messinese The Trip Takers fedele alla linea del freakbeat e garage d’oltre Manica. A due anni dall’ottimo esordio la band sicula torna all’attacco con dieci brani essenziali e che puntano tutti dritti all’obiettivo; data la durata media di poco più di due minuti e mezzo rientrano nella tradizione garage dei ’60. I brani se sono tutti strutturati attorno al garage beat-pop, soprattutto in “Let me Sail” e “Shake appeal”, presentato però diverse variabili come il pop psichedelico dell’accoppiata “Misty shore”-“Another one” o le belle chitarre taglienti di “Gamblin’ gal” o il taglio decisamente più rock della title-track. Il quintetto si concede anche momenti più melodici in “The knight & the hag” e affascinanti circolarità garage in “Wonder for a way”. Conservatori e revivalisti The Trip Takers rimangono fedeli a loro stessi.
autore: Vittorio Lannutti