“NorN”, nono album dei Vonnerumann, è caratterizzato essenzialmente da due elementi: il funk e i tanti ospiti. Gli otto brani sono sia strumentali sia cantati, o meglio rappati. Il funk ha un incedere spesso primusiano (“bassodromo”), anche quando è intrecciato con elettronica e con trombe jazzate (“humanoide”). Il gruppo, infatti, tende il più possibile a lasciarsi andare nei meandri della sperimentazione, mai fine a se stessa, ma sempre finalizzata a aggiungere territori sonori complessi, tanto da sconfinare in più occasioni nel post rock, quando non nel postcore ipnotico che evoca i Fugazi di “The argument” in “AntiReprise”. In “impossibile essere possibile” i Vonneumann ospitano alla voce Lucio Leoni, che rappa su un sound postcore, talmente efficace da portare alla mente “Conflitto” degli Assalti Frontali, mentre in “DwORD” il gruppo si lascia andare ad un rock-hard molto nervoso. Un disco per alcuni ostico, ma molto, molto intrigante essendo pieno di contrasti e ricco di sonorità diverse efficacemente intrecciate.
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autore: Vittorio Lannutti