Una gioia tipicamente ‘madchesteriana’, chimica (leggesi Happy Mondays, Primal Scream…) investe le mie orecchie ai primi giri di questo ‘Love and Distance’, album la cui gestazione è durata un anno. Riferimenti inglesi quindi, di fine ’80, anche se il duo dice di aver ascoltato, oltre a tanto pop, Dylan e Can. Ecco spiegato quindi Il motivo di tante armoniche folky (il primo brano è quanto mai esplicito in tal senso: ‘Harmonica Song’). Ma degli sperimentatori rock per definizione io non trovo neanche l’ombra. Forse con certe ammissioni gli Helio Sequence vorrebbero spostare l’attenzione sul discreto lavoro di electronica che informa il loro album. Ed in effetti in brani come ‘Blood Bleeds’ o ‘S.O.S.’ quei tappeti di fondo, opportunamente distesi riescono a rendere la parte finale di questo disco un po’ più obliqua e ammaliante (ed anche qui i riferimenti sono inglesi: Pram, Stereolab…). A parte i pochi episodi citati, resta uno psych dream-pop noiosetto e ripetitivo.
Autore: A. Giulio Magliulo