Fan dei 90 Day Man pazientate un altro po’. Per l’uscita di “Panda Park”, il loro prossimo album, si dovrà aspettare un altro po’. L’inizio dell’anno prossimo, è la notizia ufficiale, ma si sa come vanno queste cose… Intanto questa nuova release dovrebbe farvi ingannare l’attesa nel migliore dei modi. “Too late or too dead” ha un attacco da brividi: il piano e la batteria creano intrecci cupi, il basso sottolinea l’angoscia trasmessa da un rullante quasi “marziale”, mentre la chitarra emette di tanto in tanto lamenti di feedback, o sporadici accordi a sottolineare la voce vellutata di Brian Case. Un brano drammatico (il violoncello nel finale non fa altro che sottolineare questo mood) e melodico, teso ma non rumoroso, bello si, ma che tuttosommato potrebbe apparire come una outtake del precedente “To everybody”. In ogni caso è un segnale deciso su come i 90 Day Men siano intenzionati a proseguire su quella strada (non a caso hanno confermato al “banco di regia” John Congleton dei pAper chAse). Il secondo pezzo, “Harlequin’s chassis” scorre via che neanche te ne accorgi, nonstante il turbolento crescendo finale, affidato ancora soprattutto alla batteria e al piano. Il terzo e ultimo brano, “Eyes in the road”, è più interessante, con piacevoli suoni di synth che avvolgono il “solito” piano…ma dura neanche due minuti e mezzo, così che sembra più una “bozza” che altro. In definitiva: da una parte m’ha fatto davvero piacere riascoltare una band di cui iniziavo a sentire la mancanza, d’altra parte non vedo a chi (esclusi fan accaniti) potrebbe interessare l’acquisto di un cd contenente un singolo valido (che comunque ritroveremo nel prossimo LP) e due tracce che hanno tutta l’aria di essere meri riempitivi.
Autore: Daniele Lama