I Carissa’s Wierd (Matt Brooke, Jen Ghetto, Sera Cahoone, Robin Peringer, Jeff Hellis, Sarah Standard, Ben Bridwell) rappresentano il caso tipico di band che in vita non riesce a raccogliere il successo meritato, evento questo non raro nella storia del rock. .
In pratica il gruppo non riuscì mai a firmare un contratto discografico degno di questo nome e dei loro quattro album si erano perse le tracce a causa di una distribuzione semiclandestina. Dei Carissa’s Wierd si è ingiustamente parlato poco in questi anni, ma dal loro scioglimento i sono diventati un piccolo fenomeno di culto sotterraneo per una comunità intensamente affezionata ad un pugno di album di straordinaria bellezza. < <Eravamo giovani. Probabilmente, ci sabotammo da soli, il più delle volte. A un certo punto, delle etichette avevano mostrato interesse, ma noi avevamo un’etica giovane. In fin dei conti ci buttammo la zappa sui piedi a ogni occasione che ci capitò. Ciononostante, fu un bel periodo. Tutti coloro che facevano parte della band da lì sono partiti per fare qualcos’altro, musicalmente>> (Matt Brooke).
Eppure il collettivo folk fondato da Matt Brooke e Jen Ghetto aveva giocato un ruolo importante sulla scena musicale dell’area del Pacific North-West, traghettandola, insieme a gruppi come i Modest Mouse e i Death Cab for Cutie, verso scenari più eclettici rispetto alla rabbia del primo Grunge. Tanto meno si può dimenticare come da una loro costola siano nati i Grand Archives di Matt Brooke e i Band Of Horses di Ben Bridwell, oltre ai progetti solisti di Jen Ghetto e Sera Cahoone.
< <Con l’eccezione di Ben, tutti viviamo ancora a Seattle. Ci vediamo probabilmente almeno due o tre volte a settimana. Seattle è una città piuttosto piccola, se si guarda alla comunità musicale. Ogni volta che qualcuno dei Carissa’s Wierd ha un nuovo progetto o si trova in studio di registrazione, in genere ci si contatta e si collabora. Una bella cosa, proprio. Seattle è sempre stata una casa accogliente, per noi>> (Matt Brooke).
I Carissa’s dimostrarono come non fosse sempre necessario alzare al massimo il volume e suonare veloce per raggiungere intensità e coinvolgimento. Una musica fatta di un linguaggio personalissimo.
Intrecci acustici, melanconici e dolci. Sovrapposizioni di chitarre, pianoforte e archi sui quali si distendono e sussurrano le voci di Matt Brooke e Jenn Ghetto. Una musica in grado di infondere calore e trasporto emotivo come una giornata di luce e di sole in autunno.
Testi appassionatamente desolati, introspettivi e ma al tempo stesso viscerali che narrano l’intimità di amori senza lieto fine, amare riflessione sulla difficoltà di costruire rapporti interpersonali.
Questa raccolta curata in prima persona da Brooke e Ghetto fornisce una nitida fotografia dello stile del gruppo e rappresenta un splendida occasione per riscoprire autentici gioielli passati sottotraccia come The Color That Your Eyes Changed With The Color Of Your Hair, Drunk With The Only Saints I Know, Blessed Arms That Hold You Tight Freezing Cold and Alone.
Molti titoli della band sono lunghissimi e bizzarri.
L’uscita di They’ll Only Miss You When You Leave è stata accompagnata anche da una serie di concerti in piccoli club che hanno riunito l’intera band con l’unica eccezione di Ben Bridwell e su youtube si possono trovare numerose testimonianze di questa rimpatriata.
Una cosa è certa in un intervista Matt Broke ha rivelato di aver acquisito, insieme a Jen Ghetto, tutti i diritti sul catalogo dei Carissa’s dalla Sad Robot Records e di star lavorando per ristampare i vecchi album. Noi vi diamo un consiglio. Mettete da parte qualche soldino, a breve tornerà utile.
Autore: Alfredo Amodeo