Il primo quadrimestre del 2022 ha già portato in dono ottime sorprese discografiche, includendo tanti promettenti esordi di artisti che avranno quasi certamente un bel futuro. Invece, maggio ha in serbo il ritorno dei Casablanca con gli 11 brani di “Il lato oscuro”: terzo album per il combo fondato e capitanato da Max Zanotti e Stefano Facchi, entrambi già componenti dei Deasonika, che anni fa sono stati…”ad un passo” (Zanotti docet!) dall’affermazione definitiva. Ora, però, tornano a concentrarsi sull’attuale progetto, come una testimonianza d’amore per le stimate sonorità anni ’70 e ’90 che non hanno mai nessuna intenzione di dimenticarle, poiché è stretta convinzione che il rock è vita. Come di consueto, provano ad innalzare il livello contenutistico e credo che ci siano riusciti, annoverando la prestigiosa presenza di Giusy Ferreri(!) e Alteria (Stefania Bianchi), già molto coccolata nelle produzioni dallo stesso Zanotti. Anche per questo progetto, l’etichetta veronese V Rec sceglie d’implementare nelle piattaforme solo alcuni brani: scelta più che condivisibile a salvaguardia dell’impegno creativo artistico immesso e che, prima o poi, dovrà tornare ad essere riconosciuto in pieno da chi veramente ama le sette note nell’interezza ideologica. Poi, ognuno scelga la versione da ascoltare: infatti, “Il lato oscuro” esce in formato Cd, Mc e limited LP (a giugno); quindi, niente scuse e pronti a metterlo nel proprio scaffale di casa, effigiato (per di più) dalla splendida copertina di Rufoism, noto come apprezzato painterpunkrocker. Rilasciano subito gran ruggiti nel singolo d’apertura “Il cane cieco“, duettato con la grintosa rocker Alteria che incarna un notevole power-mood. L’altro singolo “Nella sete” è un micidiale flow grunge di bella fattura, finemente ossessivo e paranoico in gran coralità. Poi, arriva la strenna annunciata in premessa: ossia, una Giusy Ferreri che non t’aspetti in versione cosi gagliardamente rockettara in “Siamo in America” : che sorpresa!… colpo! Invece, la titletrack assume il duplice aspetto acustico/elettrico, con le corde della guitar che tendono a perseguire tratteggi ipnotici. Di certo, è che la voce possente e pertinente di Max ti perfora l’anima fibrillando good vibrations, come ad esempio le granitiche “La via del male“, “Noi che stavamo bene” e “La mia cura psichedelica“. Insomma, dove peschi, peschi bene. Per la ricerca di territori d’oasi ballad, occorre spostarsi verso “Statue di sale” e la closing-track “Fossi Dio” che, a dirla tutta, lascia un godibile solco sulla pelle.
Insomma, Zanotti, Facchi & Soci (Antonio Mesisca e Rosario Lo Monaco) hanno dato un’ulteriore prova di capacità e maestria progettuale, elaborando un’altra perla rock che aumenta la linfa vitale di un genere che si aggrappa alla tradizione con grinta coriacea . Non è un disco solo per gli amanti del genere, in quanto potrà avvicinare (oltremodo) una schiera di neofiti per riconosciuta bravura, energia, capacità scritturale e policromia esecutiva. Già sarà una bella constatazione notare come i fedelissimi dei Casablanca saranno fieri di non essere stati traditi ma il godimento maggiore ( e già lo immagino…) sarà la sorpresa dell’ascolto degli occasionali, ignari dell’esistenza di una band formidabile e coesa, che incarna in pieno l’italico orgoglio rock di non essere secondi a nessuno.
https://www.facebook.com/casablancarocks
autore: Max Casali