Mads Brauer, Casper Clausen e Rasmus Stolberg, già pregiati membri della band danese Efterklang, lanciano in grane stile la collaborazione col batterista finlandese Tatu Ronkko per questo nuovo progetto che si chiama Liima (“colla”, in finlandese) e che ha messo in cantiere dall’inizio dell’anno un disco, semplicemente intitolato ii. L’album prevede canzoni composte fra la Finlandia, Berlino, Istanbul e Maderia, e come spesso accade in questi casi nasce da un set up live nel quale i musicisti si sono trovati insieme, in questo caso un set up molto semplice fatto di sintetizzatori, voci, sampler di batteria e un basso.
ii, registrato a Berlino negli storici studi Vox-Ton, è nato in tre giorni nell’ottobre del 2015, con la mirabile supervisione del produttore Jonas Verwijnen, e risente naturalmente dell’esperienza degli Efterklang, attivi ormai da 16 anni, di cui in effetti il progetto Liima sembra in sostanza una ulteriore emanazione.
In questo disco infatti gli Efterklang rimescolano un po’ tutte le loro fonti ispirative: da Mike Oldfield (Trains in the Dark, Black Beach) all’elettronica pura dei Massive Attack (Amerika, You Stayed in Touch with the Wrong Guy e Roger Waters) fino agli echi di Brian Eno e dell’Icelandic post-rock più recente (Woods, 513, Your Heart).
Il disco suona cerebrale, al primo ascolto, freddo, anzi glaciale, chiuso nel suono dei sintetizzatori cupi (513, Woods, Roger Waters), e appena reso più arioso dalla presenza del cantato, che in alcuni casi impreziosisce non poco la trama musicale (Russians, Black Beach, Trains in the Dark).
E’ interessante che la direzione intrapresa dal disco nei primi pezzi cambi completamente a partire da Woods: è come se l’elettronica inizialmente manifestasse un cuore per diventare poi sempre di più cervello. Solo con Black Beach il disco riprende a produrre non solo esperimenti ma anche emozioni, pur non discostandosi dall’uso rigoroso e praticamente unico del computer e delle voci.
E alla fine, a prevalere nella memoria dell’ascoltatore, sono i cantati, quelli appunto di Black Beach o di Change of Time, o della promettente intro iniziale, Your Heart: l’uomo a quanto pare vince ancora sul computer!
www.efterklang.net
www.liima.net/
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autore: Francesco Postiglione