I romagnoli Using bridge con “Floatin’piece” pubblicano il loro quarto lavoro in sedici anni di carriera. Si tratta di un disco che rientra nei canoni di un grunge-stoner-metal realizzato con molta maestria e professionalità. Il disco scorre bene nei suoi quarantuno minuti, divisi in nove brani. La traccia che coniuga meglio i tre generi è “Leave youe skin” nella quale sembra di sentire le chitarre degli Alice In Chains che si incrociano con quelle di Josh Homme e con un cantato tirato.
Più movimentata è “Run to you”, un boogie-hard-blues strutturato su una ballad metal brano che fa il paio con “Werewolves” un splendida e travolgente cavalcata hard-stoner. Se con “Anymore”,il quartetto si lascia andare ad una profonda ed intensa ballata “Amigdala” è purissimo stoner-metal tanto quanto “Velvet sky” che è dotata di un wall of sound carico di chitarre che vomitano un caldo e lavico sound stoner.
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autore: Vittorio Lannutti