Un disco di Scott Walker con i Sunn O))) è di per sé un evento che potrebbe dar luogo ad un’insensata emorragia di parole, a fiumi di supposizioni su come potrebbe suonare anche senza averne ascoltato ancora una sola nota; un vero tonico per l’immaginazione.
Le uniche parole che mi ronzavano in mente quando ho saputo di questa uscita sono state ‘…doppio incubo…’ e giravano come un mantra ossessivo fin quando non ho deciso di acchiappare il mostro per i capelli.
E lì c’è stata la grande sorpresa quando ho scoperto che non ci sarebbe stato nessun subbuglio intestinale da drones e basse frequenze da parte degli incappucciati che in Soused sembrano proprio ‘la band’ di sir Walker.
Egli stesso ci è sembrato perfino più lucido nel suo crooning tenorile rispetto a tutti gli episodi partoriti da quando è risorto negli anni ’90.
Soused è pura avanguardia gotica e questo disco è pieno di eventi, di cose che succedono (come nei Filmworks di John Zorn).
Lampi luminosi, stoccate improvvise che pungolando ci richiamano all’attenzione, ci invitano al risveglio mentre credevamo di soccombere sotto tonnellate di staticità e di pesantezza, mentre pensavamo di aver individuato la soundtrack ideale per il giorno del nostro suicidio.
Non sarà necessario comprendere tutte le parole deliranti del vecchio bardo ma sarà invece bellissimo scoprire che da soli si può anche nuotare nel buio.
autore: A.Giulio Magliulo