Metti quattro musicisti ispirati e un sound desiner eclettico alle prese con le idee e le linee guida del grande Miles Davis (un genio che ci ha aperto nuovi mondi e che amava la musica di Jimi Hendrix e il sound di James Brown). Il risultato è il sorprendente “About a Silent Way”, un lavoro che è va oltre l’omaggio e la rielaborazione. Un disco che, prendendo spunto da “In a Silet Way”, il lavoro di Davis che con “Bitches Brew” ha rivoluzionato il mondo del jazz, propone un suono complesso e mai scontato, dove il jazz incontra l’elettronica, i fiati i campionamenti e al posto della batteria ci sono ritmi, mondi e sonorità differenti a scandire il tempo. Il progetto, ideato da martux_m aka Maurizio Martusciello – compositore, produttore, percussionista, sperimentatore dell’elettronica e sound designer tra i più attivi in Italia – è prodotto dall’etichetta partenopea Itinera e distribuito da Egea. Martux è un artista che nel corso degli anni ha dato vita a svariati progetti e collaborato con Markus Stockhausen, Danilo Rea, Zu, Roy Paci, Raiz, tanto per intenderci. Uno che adora combinare suoni e stili. A formare con lui uno straordinario quintetto, quattro personalità camaleontiche: il trombettista Fabrizio Bosso (High Five, Sergio Cammariere, Nicola Conte), il sassofonista italo-francese Francesco Bearzatti, ideatore del progetto Sax Pistols, il contrabbassista Aldo Vigorito – tra i più richiesti musicisti italiani – e il chitarrista norvegese Eivind Aarset, storico collaboratore di quel Nils Petter Molvaer che più di tutti ha recepito il pensiero milesiano. Cinque musicisti, cinque artisti che rielaborano e decodificano gli input seminali di “In a silent way”, album che segna la svolta nella carriera di Davis. Non si tratta, però, di una semplice rivisitazione celebrativa. Piuttosto di un lavoro che prende ispirazione dalle sue idee estetiche di fondo e dal suo approccio compositivo, per poi svilupparsi in modo autonomo seguendo le linee contemporanee della postproduzione. “About A Silent Way” è un disco costantemente in bilico tra acustica ed elettronica. Fitte trame armoniche, sospese tra sperimentazione, improvvisazione e controllo delle dinamiche si fondono in un unico suono che dà vita a una fusione tra i linguaggi del jazz, della sperimentazione, dell’avanguardia e della musica digitale.
Autore: Giuseppe Libertino