Con la reissue di Sound Dust e di Margerine Eclipse, (recentemente ripubblicati dalla Duophonic UHF Disks, l’etichetta da loro fondata, e dalla Warp Records) ovvero dei dischi degli anni 2000 nel pieno del momento tragico seguito alla morte di Mary Hansen, gli Stereolab annunciano la fine dell’operazione di rimasterizzazione e ripubblicazione in compact e vinile della loro discografia. Fanno eccezione solo l’esordio del 1992, l’ormai introvabile Peng!, e i dischi del 2008 e del 2010, Chemical Chords e Not Music.
A maggio del 2019 erano stati pubblicati Transient Random Noise-Bursts With Announcements e Mars Audiac Quintet, e a settembre Emperor Tomato Ketchup, Dots and Loops, e Cobra and Phases Group Play Voltage in the Milky Night, e dunque era stato rieditato tutto l’intero corso discografico degli anni ’90. Ora la band di Tim Gane e della vocalist Laetitia Sadier si è concentrata sugli anni 2000, ma non va persa di vista l’intera operazione, valutabile solo nel suo complesso.
E’ certamente un’operazione per collezionisti e fan: l’immancabile materiale bonus comprende i soliti materiali inediti dai singoli dell’epoca, mentre il triplo vinile comprende un poster e un inserto con gli appunti originali di Tim Gane. Materiale da fan, insomma, ma l’operazione, dicevamo, è degna di nota e di rispetto perché gli Stereolab erano ormai un gruppo dimenticato.
E invece riascoltando Sound Dust e Margerine Eclipse ci si ricorderà di come questa band sia stata unica nel fondere krautrock con fusion, bossanova, lounge-pop e tanto altro. Campionatori, batterie elettriche e ritmi dance anni settanta si accompagnano a un po’ di psichedelia anni ’60 (Velvet Underground su tutti, la cui vocalist Nico è sempre stata un punto di riferimento per lo stile di canto della Sadier), e a tanta tanta contaminazione che non arriva mai a eccedere o a farsi manierismo.
La musica ambient e il post-rock di band come i Tortoise (con cui tanto hanno collaborato Gane e compagni) non sarebbe stata possibile senza l’apporto originale e sperimentale degli Stereolab e c’è veramente tanta ricchezza che si può recuperare dall’ascolto in reissue di questi due dischi “smarriti”. In particolare, i fan troveranno deliziosa la pubblicazione di 8 demo provenienti dalle incisioni originali di Sound Dust, tra cui un cantato integrale di Baby Lulu, in una versione molto più pulita e semplificata di quella a suo tempo editata nel disco, e ben due versioni di Hallucinex, e due intro diverse di Space Moth.
Ancora più ghiotto il bottino della reissue di Margerine Eclipse: vi compaiono Mass Riff, un inedito potentemente elettronico, Good is Me, Microclimate, Rose My RocketBrain, e insomma una quantità enorme di canzoni non note all’epoca.
Un bottino intrigante che aggiunge solo colore e splendore alla già luminosa carriera di questa band di nicchia che nell’arco di due decenni ha saputo stupire e farsi apprezzare dai palati più fini.
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autore: Francesco Postiglione