Un bell’album, quello omonimo e targato The Trick. E ciò si intende sin dal primo brano, intitolato “On the mouth”, in bilico tra hard-rock e noise, cantato in inglese (come d’altronde tutto il resto del lavoro, fatta eccezione per la bonus track) e di respiro decisamente internazionale. Le atmosfere create dai riff di chitarra a triplice firma Napolano/Marra/Furiano, che attingono a piene mani da una marea di celebri maestri contemporanei (Pixies in primis, ma anche, all’ascolto più attento, Primus), riescono a sintetizzare in una pasta sonora super-stratificata un mix musicale di spessore.
Non c’è posto per una ballad, intesa nel senso tout-court: anche “A great tale” o “Merry go round” (ultime due tracce del lavoro), si trasformano, prendendo una forma più imponente e rocciosa, nonostante un intro che poteva far presagire qualcos’altro.
Nulla è lasciato al caso, dal tappeto di basso ad opera di Michele Lattero, ai calci alla cassa di Pasquale Di Maria: un fil-rouge che attraversa l’intero album da cima a fondo. Bella, seppur ancor un po’ immatura, tutta la linea vocale che, però, si adagia perfettamente sul substrato strumentale, rendendo The Trick un album più che interessante che unisce un facile ascolto ad un oceano di contenuti (neanche troppo) nascosti. Chicca del lavoro: “Non capire”, eseguita assieme a Lino Vairetti (Osanna), che chiude l’album in maniera impeccabile. Chapeau.
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autore: A. Alfredo Capuano