Sono paesaggi autunnali quelli che si scorgono dai quadri dipinti dalla calda voce di Fabio Parrinello, alias Black Eyed Dog, varesino, stabilitosi a Palermo, che come il suo collega più famoso ed affermato, Will Oldham, preferisce nascondersi dietro un nick name, che è poi una canzone di Nick Drake. Nei 29 minuti di questo esordio Parrinello si lascia andare ad undici ballate malinconiche ed essenziali, senza fronzoli, dato che si fa accompagnare prevalentemente da una chitarra acustica e di volta in volta da un piano. Il timbro della sua voce è molto caldo ed avvolgente, tanto da richiamare il più oscuro Mark Lanegan (“Careless”), ma anche lo Steve Earle acustico e più hobo (“Lu & me”). Il ritmo ha un’accelerata soltanto nel valzerino circense e struggente di “Diazepam for Robin Hood” e la voce quasi scartavetrata di “Ballad of decostruction” inevitabilmente lo fa accostare a Tom Waits. Un esordio in punta di piedi, ma che merita una grande eco.
Autore: Vittorio Lannutti