L’esordio dei Kasabian, uscito con l’omonimo nel 2004, fu un piccolo caso discografico: da subito fece intuire come la band fosse destinata a raggiungere, oltre alla stima della critica, anche un considerevole successo di pubblico più o meno eterogeneo. Richiami palesi a Madchester (Primal Scream su tutti), immagine e nome sinistri e una manciata di pezzi irresistibili confluivano in un esordio che, riascoltato ad un po’ di tempo di distanza, conserva tutt’ora la sua solidità. “Empire”, al contrario, sembra già da ora destinato a prendere polvere sugli scaffali: i Kasabian, infatti, suonano meno a fuoco, meno concreti e, soprattutto, senza la tensione dell’esordio. La grande maggioranza dei brani inclusi in “Empire” non riesce a replicare il tiro dell’album precedente e una serie di arrangiamenti eccessivamente rindondanti –come in “Me plus one”- rendono il tutto fin troppo ampolloso. Qualche passaggio quantomeno meritevole, come “Apnoea” o “Stuntman” -dove i Kasabian accelerano un po’ i ritmi- si trova, ma non basta a salvare “Empire” dalla sua stessa fiacchezza. Insomma, è sempre un problema quando la tua musica non regge il confronto con i video che la promuovono, ed “Empire”, e il suo relativo clip, ne sono un esempio evidente.
Autore: Philip Di Salvo