Gli Annihilator sono da sempre la creatura di Jeff Waters, eccezionale chitarrista, oltre che cantante e compositore canadese, che da trent’anni porta avanti impavido e caparbio la sua band fra mille difficoltà, innumerevoli cambi di lineup e numerosi alti e bassi di vendite e successi che dipendono soprattutto dalla instabilità interna che da sempre infesta la band di Ottawa.
Dopo il debutto del 1989 Alice in Hell e il successivo Never, Neverland del 1990, che, sulla scia del successo ottenuto dal technical thrash metal di ”…And Justice for All” dei Metallica, sembravano promettere una carriera pluridecorata per Jeff Waters e compagni, autori di un thrash metal ultratecnico e all’avanguardia in quel periodo, tra le fila degli Annihilator si sono avvicendati decine di musicisti, tutti molto validi (tra cui Randy Rampage ex D.O.A, Mike Mangini, attuale Dream Theatre, Joe Comeau alla voce, ex chitarrista dei newyorkesi Overkill), la cui breve permanenza rifletteva alla perfezione l’instabilità compositiva di un Jeff Waters sempre più perfezionista e tanto insoddisfatto della sua musica e dei suoi musicisti, quanto tenace nel mantenere il controllo assoluto della sua creatura musicale.
Dal 2000, anno in cui Dave Padden viene assunto per il posto dietro i microfoni e accompagna Jeff Waters alla chitarra (esclusivamente in sede live), gli Annihilator sembrano aver trovato la prima vera forma di stabilità, forse dagli esordi, grazie ad una fortunatissima formula compositiva che sembra funzionare davvero (Feast è il quinto album con Dave Padden alla voce, un record assoluto) e questo tredicesimo album della loro carriera lo dimostra ampiamente, piazzandosi addirittura ad un livello superiore rispetto al suo apprezzatissimo predecessore (Annihilator del 2010), quasi a voler testimoniare una effettiva rinascita per i canadesi, che spazzano via ogni dubbio e regalano alle stampe il loro migliore album da più di un decennio a questa parte, forse il più atteso da critica e pubblico.
Feast è un album devastante. Thrash metal ultratecnico con assolo supersonici, riff di marmo sparati al massimo, batteria e basso esplosivi con efficaci cambi di tempo ed atmosfere plumbee, merito di un ispiratissimo Waters che finalmente ha messo un po’ da parte il suo super ego, e di un mai così buono Dave Padden, che canta benissimo tutte le canzoni con una grandissima carica energica, tanto da indurci finalmente constatare che ormai gli Annihilator non sono più una one-man band ma un efficientissimo duo (Waters/Padden), anche se a firmare quasi tutte le canzoni è solo Jeff Waters, che ha finalmente ritrovato equilibrio interno e la capacità di mettere K.O. colleghi ben più celebrati in tutto il mondo.
Deadlock, traccia d’apertura, è un ferocissimo e palese richiamo agli Slayer più violenti (da ascoltare a tutto volume), la rockeggiante Wrapped è impreziosita dalla voce di Danko Jones, famosa rockstar canadese, e Perfect Angel Eyes, dall’intro arpeggiato vanhaleniano, è dolcissima nel suo incalzare, One Falls Two Rise e Fight the World sono due inni introdotti da arpeggi delicati e tenui, tesi come una corda di violino prima che si scateni l’incredibile furia chitarristica di Jeff Waters a riportare nei giusti binari le canzoni. Feast è uno dei migliori lavori degli ultimi Annihilator, band che ha ritrovato la pace, se di pace si può parlare nel thrash metal, e che riporta la band sulla giusta via per raggiungere quel grande successo più volte sfiorato, assaggiato di sicuro, ma mai gustato del tutto.
Così, dopo The Dark Roots of Earth dei Testament e The Electric Age degli Overkill, gli Annihilator di Feast confermano che quella che viene chiamata la scena thrash metal di seconda fascia ha sicuramente più assi nella manica di coloro che, per carità a pieno merito e non si discute, si esibiscono al Big Four, lo dimostrano ampiamente quasi da soli i sette minuti di Demon Code e la tenacia feroce di Jeff Waters e compagni. Insomma, un ottimo ritorno sulle scene, un ottimo album, e, per giunta, divertentissimo e molto, molto coinvolgente.
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autore: Nicola Vitale