Su facebook c’è una pagina che si chiama “Quando indie non era ancora una bestemmia” e tutti gli iscritti si impegnano sempre a postare dei bei brani di band considerate indie che sono riuscite nell’impresa tutt’altro che semplice di non sputtanarsi nel tempo. Ebbene, i pezzi di questi Veronica Falls, seppure siano emergenti, potrebbero entrare di diritto nei video linkati in questa pagina, con lode e bacio accademico.
Perché? Beh, nel 2011 essere definiti indie senza scadere in tutti i tragici cliché che questa parola comporta, inclusi jeans stretti e imbarazzanti, ciuffoni impomatati e gorgheggi degni di un pollo scannato… è un vero miracolo!
I Veronica sono un giovane quartetto della scena di Glasgow la cui fonte primaria d’ispirazione sono i Velvet Underground e i Primitives, da cui riprendono alcuni suoni leggermente psichedelici e tipicamente anni sessanta, mischiati sapientemente a melodie pop e a qualche suono un po’ dark.
“Found love in a Graveyard” ha un ritmo ansiogeno ed incalzante, una canzone d’amore perfetta per un cimitero, effettivamente. Non si cambia registro neanche in “Beachy Head”, il cui motivetto accattivante fa pensare un po’ ai Beach Boys, o meglio, al loro corrispettivo inquietante. “Bad Feelings” parla da sé, mentre “Veronica falls” risulta molto più morbida e (quasi) rilassante.
Da un punto di vista tecnico, i ragazzi sono acerbi ma, come abbiamo detto, la giovane età fa la sua parte. Una delle cose che più funziona è l’utilizzo della doppia voce (i Veronica sono composti da due maschi e due femmine), una combo che da il meglio soprattutto nei brani più inquietanti. Tirando le somme, la band è promossa a pieni voti anche se il vero banco di prova sarà il secondo album, di cui speriamo di poterne scrivere ancora bene.
Come On Over by Veronica Falls
Autore: Veronica S. Valli