Prodotto da Jeff Tweedy (Wilco), il quinto disco della folksinger del Kentucky svolta, rispetto al passato, verso un maggiore intimismo dai toni lirici, spiritati, eleganti, in piena tradizione britannica – ‘If the Storms never Come‘, ma anche ‘I got what I Wanted‘ – i cui confini col folk americano del resto sono ad un certo punto indefiniti, per il legame culturale.
Arpeggi acustici bucolici, voce solida ma dalle sfumature delicate, ritmi quieti e rassicuranti ma soprattutto una manciata di canzoni dalla solida scrittura: la Shelley ci porta in un Mondo lontano dalla nevrosi metropolitana moderna, dalla sua insensatezza: “beh, andiamo lontano, in campagna / e viviamo tra il verde / accanto al fuoco, una vita più dolce / e intanto continueremo a cantare”, in ‘If the Storms never Come’.
‘Where I’ll Find You‘ dà una svolta romantica con una melodia ariosa, mentre in ‘I got what I Wanted’ e nell’agitata, elettroacustica ‘Didn’t Know‘ si riconosce, sotto pelle, un blues, e sentimenti di malcelata amarezza, per il dubbio d’amore e desiderio carnale.
Il taglio femminile, maggiormente interiore rispetto, per fare un esempio, ad un cantautore molto affine come Tom Brosseau, emerge in un brano come ‘Pull me up One more Time‘ sul legame tra sorelle, nella cui musica si percepisce, forte, l’impronta di Jeff Tweedy, per il taglio molto Wilco di un arrangiamento minimale all’ascolto distratto, ma invece ricco e perfettamente strutturato.
Disco dunque molto riuscito, aldilà di una leggera flessione nella parte finale che tende a ripetersi e ad appiattirsi, che assieme al precedente Over and Even del 2015 rappresenta il vertice, per ora, della produzione di questa cantautrice americana che si muove quietamente al di fuori delle mode.
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autore: Fausto Turi