“Felice di volare” di Amelia Earhart
Casa editrice: Elliot
N. Pagine: 188
Anno pubblicazione: in Italia 2015 (in USA 1932)
Prezzo: € 17,50
Amelia è vivace, ama lo sport e i giochi più “fisici”, va a cavallo, gioca a basket, adora viaggiare e nutre una vera predilezione per la meccanica. Tutto questo si addice poco a una ragazzina, soprattutto quando la ragazzina in questione è nata nel Kansas (USA), nel 1897. Grazie all’emancipazione della sua famiglia, Amelia Earhart ha sempre seguito le proprie passioni: durante la prima guerra mondiale, infatti, presta servizio come volontaria nella Crocerossa, proprio per assecondare il suo desiderio di rendersi utile in una fase così cruciale della storia. Sono anni molto formativi, che suscitano in lei anche l’interesse nei confronti degli aeroplani. Nel 1920 sale per la prima volta a bordo di un aereo e, praticamente, non smette mai più di volare. Conseguito il brevetto, si dedica sempre più assiduamente alla sua passione, tanto che – nel 1928 – le viene proposto di partecipare alla trasvolata dell’oceano Atlantico insieme al pilota Stultz e al meccanico Gordon. E’ l’unica donna a bordo, anche l’unica a non essere pagata per questa impresa. Partiti dal Canada, dopo ventuno ore di volo, i tre giungono nel Galles e si trasformano immediatamente in icone. Amelia, tuttavia, non si lascia stregare dalla fama e continua i suoi studi di meccanica e le sue sperimentazioni di volo, giungendo – nel 1932 – a compiere una nuova trasvolata oceanica, ma questa volta in solitaria.
Amelia Earhart ha sempre sostenuto che, attraverso l’impegno e la costanza, ogni traguardo possa essere raggiunto, incurante degli stereotipi secondo cui determinate attività alle donne siano precluse per natura. E’ sorprendente la sua forza d’animo, la passione e la determinazione con cui descrive il suo lavoro e con cui incita le altre donne del suo tempo a non arrendersi davanti alle difficoltà.
Dalla sua testimonianza, pare che salire a bordo di un aereo e percorrere centinaia di miglia sia la cosa più normale che si possa immaginare. Amelia non si lascia piegare, anzi mira dritta ai suoi obiettivi con coraggio e mette sempre in primo piano la sete di conoscenza. Lo stile del suo memoriale è così moderno, che sembra impossibile sia stato scritto all’inizio del secolo scorso. Questo è un tratto tipico delle personalità più evolute e Amelia Earhart racchiudeva in sé qualcosa di veramente speciale. Ha contribuito tanto all’evoluzione della figura femminile e tanto altro avrebbe potuto fare, ma i personaggi come lei sono spesso destinati a una breve esistenza: nel 1937, quando stava per ultimare la circumnavigazione del globo terreste con il copilota Frederick Noonan, di Amelia Earhart e del suo aereo si è persa ogni traccia.
autrice: Flavia Vitale