Come in un magico mondo narrato, suonato e immaginato si muove “Racing the Storm” (Bella Union), l’ultima collaborazione tra Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra.
Un connubio riuscito quello tra la cantautrice islandese e l’“unusual pop/chamber music collective” (come si autodefiniscono sul sito istituzionale), capace di mantenere una buona qualità compositiva e di esecuzione, forse fin troppo attenta all’equilibrio e al gusto “Pop” a discapito di impennate intuitive e caratterizzanti.
E così, tra paesaggi tanto elettrici quanto acustici, l’ascolto galleggia tra ovattate bolle sonore che intrappolano la forma canzone fondendola con una più complessa struttura; il tutto perfettamente rappresentato dal brano d’apertura “Mikos”, da “Right Here” e dalla conclusiva “Lonesome Fears”, ancor prima dell’eponima e ammiccante “Racing the Storm” con le sue sinuose aperture melodiche.
Non mancano intermezzi più stranianti e sperimentali, come la strumentale “A Scene From a Movie” o momenti ieratici come “The Illusion Curse”.
Sebbene l’intero lavoro discografico sia tarato per una “ridotta” durata da “vinile”, il numero di 11 tracce che lo compongono rende però ripetitivo l’ascolto, peccato originale questo già in parte compiuto nel 2016 con “The Colorist & Emiliana Torrini”, ma per l’album di “debutto” contemperato dalla “novità” del progetto e da maggiori sfumature tra le righe e le note.
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autore: Marco Sica