L’ultima fatica discografica di Greg Prevost, Andy Babiuk (membri storici), Mike Boise (drums) e Paul Morabito (guitars), The Mindbending Sounds of… risale al 2003, pubblicato dalla Sundazed ma é stato saggiamente ristampato recentemente dalla Wicked Cool, che pubblicherà pare prestissimo anche il loro nuovo lavoro già pronto. “The Mindbending Sounds of… “é un ottimo album nel quale i Kings oltre naturalmente a riproporre tutti i clichés garage a loro cari mettono a punto un sound psichedelicamente profondo e denso, moderno e timeless allo stesso tempo: grandi sovraincisioni e lavoro in studio, brani molto cadenzati ed ipnotici, felice vena compositiva. “Trip Through Tomorrow”, “Running Through My Nightmares”, “Mystery Trip”, “Disconnection”, “Transparent Life”, mai frenetici ma carismaticamente magnetici vedono la proverbiale stentorea sguaiatezza vocale di Greg Prevost sposarsi ad una ricchezza timbrico-trumentale sorprendente, con Andy Babiuk impegnato oltre che al basso con una moltitudine di accessori vintage, Bijou dulcimer, baritone guitar, hohner pianet (un pò il Brian Jones della situazione) e Paul Morabito che si produce in alcuni soli riverberati da antologia oltre che alle tastiere. Le sorprese poi non mancano: il grande Jorma Kaukonen (Jefferson Airplane, Hot Tuna…) alla lead-guitar in “Mystery Trip” e “Death Is The Only Real Thing”.. stile inconfondibile, quasi a gettare un ponte con un passato irripetibile. E Little Steven che collabora a vario titolo (producendolo) ad “I Don’t Understand”, perfetto gioiello pop-psyche, sorta di Kicks del nuovo millennio, l’episodio più radio-friendly dell’album. Little Steven, che ne firma anche le liner-notes a mò di pigmalione spirituale, si sa, é divenuto negli ultimi anni il guru del garage americano con il suo progetto Underground Garage cui i C. Kings hanno partecipato. Dal 6 novembre al 1° Dicembre 2006 hanno partecipato in America all’Underground Garage Rolling Rock & Roll Show Tour insieme a numerose bands tra cui New York Dolls e Supersuckers, 20 date itineranti tra la west e la east coast, il che li ha riportati notevolmente agli onori delle cronache. Tra le maggiori citazioni disseminate nei brani di “The Mindbending… “come non nominare Seeds, Electric Prunes, ed ancora una volta, inevitabilmente, i Rolling Stones degli anni ’60 (da sempre vera e propria monomania artistica di Prevost e C.): la dura “Flashback” inizia con un riff chitarristico ed un one-two di Greg praticamente fotocopiate dalla ‘Jumpin’ Jack Flash’ della premiata ditta Jagger-Richards e alla fine di “Mystery Trip Prevost” farnetica come Jagger negli undici minuti della famosa “Goin’ Home” (Atfermath,1966). Sono ancora loro, più che mai, insieme ai Fuzztones di Rudi Protrudi i re del timeless garage internazionale!
Autore: Pasquale Boffoli